Il nuovo record del cecchino ucraino: "Colpito a 3800 metri"

Secondo i servizi ucraini, un tiratore scelto di Kiev ha infranto un nuovo record di tiro in combattimento. Il precedente era di un militare canadese in Iraq

Il nuovo record del cecchino ucraino: "Colpito a 3800 metri"
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La figura del cecchino ha assunto nel corso del Novecento e dei primi decenni del Duemila caratteristiche quasi leggendarie. I record di tiro o di uccisioni di nemici sono sempre stati considerati un elemento che dà lustro alla forza armata: un vanto che, soprattutto in tempo di guerra, diventa un bene nazionale: strumento per esaltare le qualità delle proprie forze armate, ma anche come propaganda nei confronti degli attori esterni, amici come nemici.

Il nuovo record

Ora, dopo un anno e nove mesi di guerra, è in Ucraina che è stato stabilito un nuovo record. I servizi di intelligence interni di Kiev, lo Sbu, ha infatti dato l'annuncio che un cecchino ucraino ha infranto il record mondiale di tiro colpendo un obiettivo a 3800 metri di distanza. "Questo colpo è stato sparato da un ufficiale speciale del servizio di sicurezza con un fucile ucraino Volodar Obriyu", ha riferito lo Sbu. Il tutto correlato da un video che mostra l'uccisione del soldato russo. "I cecchini della Sbu stanno cambiando le regole a livello mondiale, dimostrando la capacità di lavorare efficacemente a distanze fantastiche", ha annunciato il servizio interno come riportato dall'Ansa.

Colpo di propaganda

Per i servizi di sicurezza ucraini si tratta di un colpo importante soprattutto sotto il profilo dell'immagine, posto che questo record serve anche a ribadire le qualità delle forze in un momento in cui l'Occidente sembra avere in qualche modo "dimenticato" la guerra in corso con la Russia.

In questo senso, appare particolarmente simbolica la coincidenza temporale del colpo sparato da 3800 metri e la visita a sorpresa a Kiev del capo del Pentagono, Lloyd Austin, che certifica l'impegno degli Stati Uniti al netto dell'evidente interesse per quanto accade tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.

I tiratori scelti nella leggenda

L'importanza quasi mitologica dei tiratori scelti tra le file di un esercito vale in ogni conflitto, anche recente. Nella Seconda guerra mondiale, divennero leggendari i nomi dei cecchini sovietici come Vasilij Zajcev o Ljudmila Pavlivenko. I migliori tiratori scelti sono diventati veri e propri "campioni" anche nel corso degli ultimi anni, a partire da quelli che hanno combattuto negli eserciti occidentali durante i conflitti combattuti tra Medio Oriente e Asia centrale. Basti pensare che fino al 2017, il record era quello di militare britannico, Craig Harrison, che nel 2009 uccise un talebano in Afghanistan da 2.475 metri.

Nel 2017, il record fu infranto poi da un canadese della Joint Task Force 2 schierata in Iraq, che durante un combattimento riuscì a colpire un bersaglio nemico da una distanza di 3540 metri. Ed è proprio questo colpo a essere stato quello da record fino a quello annunciato in Ucraina dall Sbu.

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