Nel 24esimo giorno di guerra, le operazioni di terra delle Idf sono proseguite in concerto con i bombardamenti dell'aviazione. Nei raid aerei è stato ucciso Nasim Abu Ajina, il comandante del battaglione di Beit Lahia della Brigata nord di Hamas. Gli Houthi yemeniti si sono uniti allo scontro, lanciando missili e droni contro la città di Eilat, nel sud di Israele. Nel tardo pomeriggio, il movimento terroristico palestinese ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalya.
Gli israeliani avanzano a nord: scontri a Gaza City
L’esercito israeliano ha consolidato la propria presenza nel settore nord della Striscia. Duri scontri con i terroristi di Hamas si sono registrati a Gaza City e nel profondo dell’enclave palestinese. Fonti delle Idf hanno parlato di “dozzine” di terroristi uccisi. Secondo il movimento islamista, le forze dello Stato ebraico hanno seguito due direttrici d’avanzata: nel settore centrale, superata l'autostrada Sallah al Din e verso l'ospedale turco per raggiungere in perpendicolare la strada al-Rashid; da nord, oltre Beit Lahya e il rione Karameh, in direzione dell'ospedale Shifa.
Inoltre, il generale Yaron Finkelman, leader del Comando sud delle Idf, ha ordinato l’attacco via terra: “Stazioni di Comando Sud, è il comandante che parla. Stiamo lanciando un attacco contro Hamas e le organizzazioni terroristiche. Il nostro obiettivo è uno, la vittoria. Non importa quanto dureranno i combattimenti, quanto saranno difficili, non ci sarà altro risultato, ma la vittoria”.
Allarme nel sud di Israele: missili e droni dallo Yemen
I ribelli yemeniti finanziati dall’Iran hanno attaccato Israele. In mattinata, l’allarme antiaereo è suonato nella città di Eilat, sulle rive del mar Rosso, per “l’intrusione di un velivolo ostile”. Attorno alle 11:30 italiane, gli Houthi hanno rivendicato l’attacco, definendolo “una rappresaglia contro Israele per la sua guerra contro Hamas”.
Circa un’ora dopo, un missile sempre sparato dai ribelli yemeniti è stato intercettato sulle acque a sud dello Stato ebraico. Il movimento filo-iraniano ha dichiarato che continuerà ad attaccare Tel Aviv. Nelle ultime due settimane, altri razzi sparati dal Paese arabo sono stati intercettati dagli Stati Uniti e dalle forze di Riad, mentre alcuni velivoli senza pilota si sono schiantati nel territorio egiziano del Sinai.
Attacco al campo profughi, Hamas accusa Israele: "Vile attacco"
Il campo profughi di Jabalya sarebbe stato colpito da un raid aereo israeliano. Fonti mediche locali hanno parlato di centinaia di morti. Testimoni sul posto hanno affermato che l’aviazione dello Stato ebraico ha fatto ricorso alla cosiddetta “cintura di fuoco”, ovvero un bombardamento serrato contro una linea di edifici. Ne sarebbero crollati una ventina. Fonti di Hamas hanno dichiarato che nell'attacco sono stati usati 6 ordigni di fabbricazione americana, dal peso di una tonnellata ciascuno.
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha fatto sapere che vi sono almeno 50 vittime: “Più di 50 martiri, circa 150 feriti e decine sotto le macerie in un odioso attacco che ha colpito una larga area di case nel campo di Jabaliya”. In precedenza, il ministero dell’Interno dell’organizzazione terroristica aveva delineato un primo bilancio di “400 tra morti e feriti”.
Le squadre di soccorso si sono dirette sul posto. Verso le 17:30 italiane, l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito di un attacco aereo contro un altro campo profughi a Nuiserat, nella zona centrale della Striscia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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