I punti chiave
- Soldati Idf nel parlamento di Gaza City
- Razzi sul centro di Israele
- Biden frena sull'assedio all'ospedale
- Ostaggi nell'ospedale pediatrico di Rantisi
- Israele: "Pausa umanitaria a Rafah"
- Ministro Israele: "Cresce pressione per cessate il fuoco"
- Gallant: "Hamas ha perso il controllo della Striscia"
- Uccisi due comandanti di Hamas
- Agguato all'ospedale Al-Quds
- Netanyahu ai soldati: "Guerra fino in fondo o torna Hamas"
- Egitto: "In 564 hanno lasciato Gaza"
- Scontri al confine con il Libano
- Israele: "Strutture e armi di Hamas in scuole, moschee e case"
- L'accusa del medico: "Bombardate fonti acqua e ossigeno"
- Fonti mediche: "Sei morti in raid israeliano nel sud di Gaza"
- Hamas: "Scambio di prigionieri solo se completo"
- Cipro nuovo porto sicuro per gli israeliani
- Washington Post: "Hamas voleva conflitto regionale"
La guerra tra Israele e Hamas è giunta al 39esimo giorno. Il portavoce militare ha fatto sapere che, tra aviazione e truppe di terra, le Idf hanno effettuato "4.300 attacchi, colpito centinaia di postazioni di lancio di missili antitank, circa 300 imbocchi di tunnel, 3.000 siti del terrore, incluse 100 imbottiti di esplosivo e centinaia di centri di comando e controllo di Hamas". Questi rapidi progressi, però, hanno avuto un costo: 44 soldati delle Idf morti in battaglia dall'inizio delle operazioni sul campo all'interno della Striscia. I combattimenti continuano a concentrarsi attorno all'ospedale Al-Shifa, il più grande di Gaza e ritenuto il quartier generale dell'organizzazione terroristica palestinese, dove si troverebbero ancora 650 pazienti e 2.500 sfollati. Il presidente israeliano Isaac Herzog, però, ha negato che le truppe dello Stato ebraico abbiano attaccato direttamente l'istituto sanitario. Il gabinetto di sicurezza di Tel Aviv, inoltre, ha vietato la trasmissione nel Paese del canale televisivo libanese Al Mayadeen, perché ritenuto vicino ad Hezbollah. Ecco tutte le ultime notizie di oggi lunedì 13 novembre.
Soldati Idf nel parlamento di Gaza City
Soldati israeliani della brigata Golani sono penetrati nel parlamento di Gaza City prendendone il controllo e hanno esposto la bandiera dello Stato ebraico dietro il banco della presidenza.
Razzi sul centro di Israele
Le sirene d'allarme sono tornare a risuonare nel centro di Israele. L'esercito israeliano riferisce che per la prima volta da giorni un grande attacco con razzi è stato lanciato contro l'intera area centrale del Paese.
Biden frena sull'assedio all'ospedale
In serata il presidente Usa Joe Biden ha esortato le Idf a proteggere il principale ospedale di Gaza mentre attorno al complesso infuriano i combattimenti. "Spero e mi aspetto che ci siano azioni meno intrusive nei confronti dell'ospedale", ha affermato il capo della Casa Bianca. "L'ospedale", ha aggiunto, "deve essere protetto". Nella struttura di al-Shifa, medici denunciano mancanza di acqua, cibo e carburante, con centinaia di pazienti e oltre duemila sfollati.
Ostaggi nell'ospedale pediatrico di Rantisi
Nel corso della giornata le Idf hanno rilasciato un lungo video con protagonista portavoce militare Daniel Hagari. Nelle immagini si vede Hagari girare per l'ospedale pediatrico Rantisi a Gaza City e spiegare che probabilmente gli ostaggi erano tenuti nella struttura. Ma non solo. Nella sua ricostruzione Hagari ha mostrato l'ingresso di un tunnel non lontano dalla struttura. Alla base del passaggio era posizionata uno dei tanti depositi di armi di Hamas. Al suo interno (situato alla base dell'ospedale) c'erano esplosivi, corpetti, esplosivi, bomba a mano e Rpg. Nelle immediate vicinanze presente anche una motocicletta "utilizzata da Hamas nel corso dei massacri condotti in Israele il 7 ottobre". "Subito dopo le stragi, sono venuti a nascondersi nell'ospedale Rantisi" ha aggiunto Hagari.
EXCLUSIVE RAW FOOTAGE: Watch IDF Spokesperson RAdm. Daniel Hagari walk through one of Hamas' subterranean terrorist tunnels—only to exit in Gaza's Rantisi hospital on the other side.
— Israel Defense Forces (@IDF) November 13, 2023
Inside these tunnels, Hamas terrorists hide, operate and hold Israeli hostages against their… pic.twitter.com/Nx4lVrvSXH
Israele: "Pausa umanitaria a Rafah"
Israele ha annunciato una pausa umanitaria di quattro ore, dalle 10.00 alle 14.00 locali, nell'agglomerato urbano di Rafah, al confine tra Gaza ed Egitto. È la prima volta che lo Stato ebraico decide per una sospensione dei combattimenti nella zona a sud del Wadi Gaza. La radio militare di Tel Aviv ha anche riferito che oggi 500 palestinesi con doppio passaporto attraverseranno il valico tra la Striscia e il Sinai e che 85 camion di aiuti entreranno nell'exclave assediata.
Today in Rafah, during the hours of 10:00-14:00, the IDF put in place a local tactical pause for Gazan civilians to evacuate.
— Israel Defense Forces (@IDF) November 13, 2023
Since Nov. 8, these tactical pauses have been upheld to allow civilians to evacuate southward.
We continue to reiterate to all those involved; we are… pic.twitter.com/T6nZeyVRfb
Ministro Israele: "Cresce pressione per cessate il fuoco"
Il ministro degli Esteri israeliano Eli Choen ha affermato che "da un punto di vista politico, riconosciamo che Israele è sottoposto a maggiori pressioni. La pressione non è molto alta, ma sta aumentando". Il capo della diplomazia di Tel Aviv ha aggiunto che "nelle conversazioni che ho con i ministri degli Esteri, loro sottolineano la questione umanitaria, mentre lo shock per il massacro del 7 ottobre è ridotto. C'è anche chi chiede, non pubblicamente, di lavorare per un cessate il fuoco".
Gallant: "Hamas ha perso il controllo della Striscia"
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che "Hamas ha perso il controllo di Gaza, non ha il potere di fermare l'esercito. I terroristi stanno fuggendo al sud e i civili stanno saccheggiando le loro basi. Non hanno più fiducia nel governo". Il ministro ha dichiarato che le Idf stanno avanzando "su ogni punto" e che hanno intensificato l'attività contro i tunnel di Hamas.
Uccisi due comandanti di Hamas
L'esercito israeliano e lo Shin Bet hanno comunicato di aver ucciso il comandante della divisione missili anticarro della brigata Khan Younis Yaqub Ashur e l'ex capo dell'intelligence militare di Hamas Muhammad Khamis Dababesh. Quest'ultimo, negli ultimi due anni, è stato il rappresentante dell'organizzazione palestinese ai raduni delle fazioni nazionali e islamiche a Gaza
Agguato all'ospedale Al-Quds
Le Idf hanno comunicato di aver eliminato 21 terroristi di Hamas che hanno aperto il fuoco contro di loro all'ingresso dell'ospedale Al-Quds di Gaza City. Stando a quanto riferito dall'esercito, gli uomini dell'organizzazione palestinese si erano mischiati ad un gruppo di civili e nell'agguato hanno utilizzato armi leggere. I terroristi sopravvissuti allo scontro si sarebbero nascosti negli edifici attorno all'ospedale.
Netanyahu ai soldati: "Guerra fino in fondo o torna Hamas"
Parlando ad un battaglione dell'esercito, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che contro Hamas "sarà guerra fino in fondo, altrimenti torneranno. Non è un altro round di scontri, è una guerra fino alla fine". Il primo ministro ha poi elogiato i militari per la loro reazione agli attacchi del 7 ottobre: "Quello che avete fatto qui, avete deciso la direzione della battaglia, è stato un risultato insolito, davvero enorme. Trasformare la battaglia dalla peggiore situazione possibile significa molto".
Egitto: "In 564 hanno lasciato Gaza"
Un funzionario di frontiera egiziano ha riferito alla Cnn che dieci autobus con a bordo 564 cittadini stranieri hanno lasciato la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Nell'exclave, inoltre, sono entrati 91 camion carichi di aiuti umanitari.
Scontri al confine con il Libano
L'esercito israeliano ha bombardato con l'artiglieria alcune postazioni di Hezbollah nel sud del Libano dopo che colpi di mortaio e un missile anticarro sono stati sparati in direzione dello Stato ebraico. Si registrano alcuni feriti lievi in Alta Galilea e la popolazione si è chiusa nei rifugi. In diverse comunità del nord, inoltre, è scattato l'allarme per la sospetta infiltrazioni di droni.
Inoltre, è morto uno dei civili ferito ieri in un attacco sempre in Alta Galilea. L'uomo era un dipendente di una compagnia elettrica che stava effettuando riparazioni nella località di Dovev, a breve distanza dal confine.
Israele: "Strutture e armi di Hamas in scuole, moschee e case"
Le forze di terra israeliane continuano a trovare strutture e depositi di armi di Hamas in case private, scuole e moschee. Fonti delle Idf hanno riferito che i soldati della 401esima brigata hanno localizzato una postazione dei terroristi nell'università Al-Quds e un deposito di esplosivi nella moschea di Abu Bak, alla periferia del campo profughi di al-Shati. A Beit Hanoun, invece, sono state trovate armi nell'abitazione di un membro di Hamas, alcune dentro la stanza da letto di un bambino.
La marina militare israeliana, inoltre, ha trovato decine di armi ed equipaggiamento nell'area marittima di Gaza. I genieri hanno distrutto lancia missili a spalla, gommoni, cinture esplosive, testate utilizzabili dai droni, razzi e munizioni.
L'accusa del medico: "Bombardate fonti acqua e ossigeno"
Il dottor Ahmed al-Mokhallalati, che lavora all'Al-Shifa, ha dichiarato ai media che "i carri armati sono davanti all'ospedale" e che "è una zona totalmente civile. Solo strutture ospedaliere, pazienti ospedalieri, medici e altri civili ricoverati in ospedale. Qualcuno dovrebbe fermarli". Il dottore ha accusato Israele di aver bombardato i pozzi d'acqua e le pompe dell'ossigeno, rendendo "impossibile la nostra sopravvivenza".
Nel pomeriggio, l'Onu ha riferito che tutte le operazioni umanitarie nella Striscia cesseranno entro 48 ore a causa della mancanza di carburante.
Fonti mediche: "Sei morti in raid israeliano nel sud di Gaza"
Fonti mediche, riportate dall'agenzia palestinese Wafa, hanno riferito di un bombardamento israeliano su una casa a Bani Suheila, nel sud della Striscia. Pare che vi siano sei morti e diversi feriti, tra cui bambini e donne.
Hamas: "Scambio di prigionieri solo se completo"
L'alto esponente di Hamas in Libano Osama Hamdan ha affermato che "la nostra posizione sul dossier prigionieri è stata chiara fin dall'inizio. E si riferisce ad un completo scambio di prigionieri". Sembrano dunque da escludersi le voci su possibili scambi parziali, come la proposta del rilascio di 80 tra donne e bambini israeliani ostaggi nella Striscia in cambio di un certo numero di minori e prigioniere palestinesi chiuse nelle carceri di Tel Aviv, ventilata ieri da fonti dell'amministrazione statunitense.
Cipro nuovo porto sicuro per gli israeliani
Dal 7 ottobre, il centro comunitario ebraico di Larnaca, città orientale di Cipro, è entrato in modalitò di crisi e ha accolto migliaia di sfollati in fuga da Israele, offrendo loro letti, cibo, sistemazioni temporanee e la soliderietà di una comunità a soli 40 minuti di aereo da Tel Aviv. Arie Zeev Raskin, rabbino capo dell'isola, ha dichiarato che "ogni giorno arrivano circa mille persone, in cerca di tranquillità da quel giorno terribile. Ci sono madri sole, bambini traumatizzati, persone che non riescono a sopportare il suono dei razzi che partono ogni giorno. Offriamo loro tutto ciò che possiamo". Di norma, nel centro arriva un numero contenuto di visitatori per pregare, gustare cibo kosher o per informarsi sui campi di detenzione a Cipro gestiti dalla Gran Bretagna in cui oltre 53.000 sopravvissuti all'Olocausto furono internati tra il 1946 e il 1949.
Washington Post: "Hamas voleva conflitto regionale"
Secondo il Washington Post, che cita prove raccolte da funzionari di intelligence, Hamas non voleva solo uccidere il maggior numero possibile di israeliani, ma anche provocare un conflitto di portata regionale. Il piano dei terroristi era sferrare un attacco di portata storica contro lo Stato ebraico e provocare di conseguenza una risposta senza precedenti, la quale avrebbe dovuto costringere a scendere in campo gli altri Paesi arabi.
Sempre secondo i funzionari Usa, gli uomini dell'organizzazione palestinese avevano cibo, acqua ed equipaggiamento sufficiente per diversi giorni e avrebbero dovuto spingersi fino in Cisgiordania, colpendo anche l'Autorità nazionale palestinese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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