
Proseguire il sostegno a Kiev: questo è il mandato delle istituzioni europee in occasione del terzo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina. "Abbiamo approvato il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e stiamo lavorando alla praparazione del 17esimo", riferisce l'Alto Rappresentante Ue, Kaja Kallas, dalla conferenza stampa a Bruxelles a seguito del Consiglio Affari Esteri. "Dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina per metterla in una posizione di forza per negoziare una pace giusta", ha spiegato Kallas.
Cosa prevedono le nuove sanzioni
Bruxelles rafforza, dunque, la stretta sulle attività legate alla guerra in Ucraina. Con l'adozione del sedicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, il Consiglio dell'Unione Europea ha imposto restrizioni a 48 persone fisiche e 35 entità giuridiche, accusate di minacciare l'integrità, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina. Il totale dei soggetti sanzionati sale così a oltre 2.400.
Le nuove misure colpiscono industrie del settore bellico, responsabili della produzione di armi, munizioni ed equipaggiamenti militari. Nel mirino anche tre società operative nel trasporto di petrolio russo e individui sospettati di eludere le sanzioni attraverso Paesi terzi. Per la prima volta, viene preso di mira un exchange russo di criptovalute, Garantex, considerato legato a istituti bancari già sanzionati. Nel pacchetto rientra anche un'azienda cinese specializzata in immagini satellitari, ritenuta fornitrice del complesso militare-industriale di Mosca, il cui presidente è stato incluso nella lista nera. Stessa sorte per due alti ufficiali nordcoreani, accusati di aver inviato uomini in combattimento nella regione russa di Kursk, teatro di scontri con le forze ucraine.
Gli enti e le persone sanzionate
Non solo figure militari e aziende: sotto sanzione finiscono anche due portali di propaganda filo-Cremlino, NewsFront e SouthFront, accusati di diffondere narrazioni distorte e informazioni manipolate. Colpiti inoltre imprenditori russi del settore minerario ed energetico, politici e funzionari nei territori ucraini sotto occupazione, nonché persone coinvolte nella deportazione di bambini dalle zone occupate. Tra i nomi figurano anche ex politici ucraini ora al servizio di Mosca. Le restrizioni prevedono il congelamento dei beni detenuti nell'Ue, il divieto di ingresso e transito nel territorio comunitario e il blocco di qualsiasi finanziamento da parte di individui o aziende europee ai soggetti sanzionati.
L'alta rappresentante Ue per politica estera e sicurezza ha indicato che finora non c'è il sostegno di tutti i governi sull'uso degli asset congelati dalle sanzioni della banca centrale russa e di non essere ottimista sul fatto di raggiungerlo a marzo rimarcando, però, che alcuni originariamente contrari non lo sono più. Si tratta di utilizzare i fondi sanzionati e i proventi che derivano dal loro congelamento che già vengono usati dalla Ue. Contro l'uso degli asset si sono schierati finora Germania, Francia e Italia oltre alla Bce, sulla base delle preoccupazioni che una scelta del genere può provocare sulla stabilità dell'euro.
Il Regno Unito vara il più grande pacchetto di sanzioni dall'inizio della guerra
Anche il Regno Unito rincara la dose: il governo britannico ha annunciato più di cento nuove sanzioni contro persone ed entità in Russia e in altri paesi, tra cui Cina e Corea del Nord, accusate di "continuare a sostenere l'invasione russa" dell'Ucraina. "La decisione di oggi, la più importante in quasi tre anni, sottolinea l'impegno del Regno Unito nei confronti dell'Ucraina", ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy attraverso un comunicato stampa, in cui si dettagliano le sanzioni contro "la macchina militare russa e gli enti di paesi terzi che la sostengono".
Lammy ha dichiarato che "ogni linea di rifornimento militare interrotta, ogni rublo bloccato e ogni sostenitore dell'aggressione di Putin svelato è un passo verso una pace giusta e duratura" e che "mentre il mondo commemora la
triste pietra miliare dell'invasione su larga scala di Putin che entra nel suo quarto anno, non possiamo e non vogliamo voltare le spalle all'Ucraina nella sua lotta per la nostra sicurezza comune", ha dichiarato Lammy.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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