"L'Ucraina è Europa". Von der Leyen a Kiev nel terzo anniversario della guerra

La presidente della Commissione europea e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa sono giunti questa mattina a Kiev

"L'Ucraina è Europa". Von der Leyen a Kiev nel terzo anniversario della guerra
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Nel terzo anniversario dell'invasione russa, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa sono giunti a Kiev. "Nel 3° anniversario della brutale invasione della Russia, l'Europa è a Kiev. Oggi siamo a Kiev, perché l'Ucraina è l'Europa - scrive sui social la presidente della Commissione Ue - In questa lotta per la sopravvivenza, non è in gioco solo il destino dell'Ucraina. È il destino dell'Europa".

La pace duratura secondo von der Leyen

Prima del suo arrivo in Ucraina, von der Leyen ha ribadito all'European Newsroom che l'Ue "deve accelerare l'invio di munizioni e armi" all'Ucraina e che questo obiettivo "sarà il cuore del nostro lavoro nelle prossime settimane". La presidente ha ribadito che l'Europa aumenterà in ogni caso le sanzioni punitive contro la Russia, anche se Mosca dovesse dimostrare una reale volontà a trovare un accordo per una pace duratura. Alle prime ore dell'alba, il presidente ucraino ha ricordato i tre anni di "resistenza" ed "eroismo" nell'anniversario dell'invasione russa del 2022. "Tre anni di resistenza. Tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini", ha scritto in un post sui social media, aggiungendo: "Ringrazio tutti coloro che li difendono e li sostengono".

I contrasti con Washington sulle trattative

"In questa lotta per la sopravvivenza, non è solo il destino dell'Ucraina ad essere in gioco. È il destino dell'Europa", ha detto von der Leyen al suo arrivo. Una settimana molto complessa per il destino ucraino: una serie di leader europei si stan recando a Washington per cercare di pesare e calmierare le intenzioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha minacciato di tirar dritto sul conflitto. Dopo la visita del polacco Andrzej Duda il 22 febbraio, il francese Emmanuel Macron e il britannico Keir Starmer sono pronti a incontrare Trump rispettivamente oggi e il 27 febbraio. Il primo ministro canadese Justin Trudeau è invece già a Kiev per il terzo anniversario dell'invasione russa. "Davvero felice di essere qui", ha detto Trudeau, mentre scendeva dal treno, ad Andriy Yermak, capo dell'ufficio presidenziale ucraino.

La portavoce stampa degli Stati Uniti Karoline Leavitt ha dichiarato il 22 febbraio che un accordo con entrambe le parti in guerra per porre fine al conflitto potrebbe essere firmato "la prossima settimana", sebbene potrebbe trattarsi di un mero riferimento all'accordo sulle terre rare dal destino incerto: se Washington minaccia di "spegnere" Starlink, il presidente ucraino, nelle ultime ore, ha dichiarato di essere pronto a farsi da parte solo su garanzia di ingresso dell'Ucraina nella Nato.

Il coro dei leader europei

"Dobbiamo continuare a sostenere l' Ucraina e andremo avanti insieme su questa strada. Puoi discutere anche con Putin ma n quel negoziato deve esserci l'Europa e Kiev. Poi andremo avanti con il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia", sostiene l'Alto Rappresentante, Kaja Kallas arrivando al Consiglio Affari Esteri vestita di giallo, con una coccarda giallo azzurra, i colori dell'Ucraina. "Domani andrò a Washington per parlare con Rubio. Quando dice che Zelensky è un dittatore Trump sbaglia. Mi aspetto una stretta collaborazione con il nuovo governo tedesco e mi aspetto che si formi prima possibile".

"In un contesto internazionale e geopolitico difficile, sottolineiamo l'importanza di mantenere la solidarietà transatlantica e globale con l'Ucraina. Sottolineiamo la necessità di garantire la continua attenzione della comunità internazionale nel sostenere l'Ucraina nel raggiungimento di una pace globale, giusta e duratura basata sulla formula di pace ucraina.

Restiamo fermi con l'Ucraina, ribadendo che la pace, la sicurezza e la giustizia prevarranno". Lo affermano in una dichiarazione congiunta Costa, von der Leyen, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

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