"Attacco entro il 2030". Allarme nella Nato per il rapporto degli 007

Mosca potrebbe prepararsi a un "grande conflitto". Le valutazioni congiunte tra il BND e la Bundeswehr concludono che la Russia potrebbe essere in grado di sostenere una guerra convenzionale su larga scala entro la fine del decennio.

"Attacco entro il 2030". Allarme nella Nato per il rapporto degli 007

Recenti rapporti dei servizi di intelligence tedeschi hanno sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza dell'Europa, segnalando un potenziale attacco all’Alleanza Atlantica previsto entro il 2030. Secondo le informazioni, la Russia potrebbe essere pronta a intraprendere un conflitto contro i paesi della Nato prima di tale data, a condizione che la guerra in Ucraina si concluda a breve. Bruno Kahl, capo del Servizio Federale di Intelligence tedesco (BND), ha manifestato profonde preoccupazioni riguardo a una “possibile” aggressione di Mosca nei confronti dei territori dell'Alleanza Atlantica. Le sue analisi si fondano su un'approfondita valutazione di rapporti provenienti da diversi servizi di intelligence, i quali evidenziano una crescente tensione sulla stabilità regionale. In una recente intervista, Kahl ha dichiarato: “Questo lasso di tempo si basa su dati molto affidabili, ma dipende anche da sviluppi specifici. Quindi, se il conflitto militare in Ucraina si calma prima, allora, certo, tutte le risorse, sia materiali che tecniche, comprese le armi, e le risorse umane, la coscrizione, potranno rappresentare una minaccia per l'Europa molto presto. E poi potrebbe succedere che un ricatto da parte della Russia possa avvenire anche prima di quanto ci aspettassimo.”

Crescita della tensione in Europa

Da come riportato, le autorità della Bundeswehr sembrerebbero aver acceso i riflettori su una minaccia persistente per la pace in Europa, con Mosca, la quale potrebbe prepararsi per un "grande conflitto". Le valutazioni congiunte tra il BND e la Bundeswehr concludono, infatti, che la Russia potrebbe essere in grado di sostenere una guerra convenzionale su larga scala entro la fine del decennio. Kahl ha sottolineato che le attività di Putin già superano il livello usuale di spionaggio, manifestandosi attraverso una presenza ibrida durante le elezioni europee e atti di sabotaggio in Germania e in altri paesi. L’intelligence, inoltre, avverte che la Russia starebbe perseguendo obiettivi imperialistici; pur non avendo evidenze di un'immediata aggressione, le tensioni continuano a mantenersi su livelli allarmanti. Kahl su questo ha aggiunto: “Dobbiamo essere preparati affinché questa minaccia persista, indipendentemente da come si sviluppa la guerra in Ucraina.”

Possibilità di azioni militari limitate

Attualmente, le forze armate russe operano in Ucraina da una posizione di superiorità e sembrano non mostrare segni di apertura al dialogo. Le proiezioni indicano che il conflitto potrebbe protrarsi anche nel 2025, mantenendo la capacità di lanciare attacchi contro gli Stati membri della Nato. In questo contesto, un rapporto del servizio di intelligence lituano, il VSD, indica che, sebbene non si possano condurre operazioni su larga scala contro l’Alleanza Atlantica, potrebbero essere contemplate azioni militari di carattere limitato. Kahl ha anche dichiarato: “La Russia ha considerazioni per testare quanto sia affidabile l’articolo 5 del trattato Nato sulla difesa collettiva.”

Sostenibilità delle capacità militari

Nonostante le sanzioni imposte dalla comunità internazionale, il Cremlino continuerebbe a incrementare la produzione di munizioni e ha ampliato significativamente il proprio budget militare. Le spese destinate alla difesa sono previste in crescita fino a circa 120 miliardi di euro entro il 2025, dimostrando così la capacità di finanziare un conflitto prolungato. Inoltre, sembrerebbero in fase di pianificazione anche reclutamenti per un contingente di fino a 1,5 milioni di soldati entro il 2026, evidenziando un significativo rafforzamento delle capacità militari complessive. Kahl ha espresso la speranza che “gli americani non vogliano questo,” sottolineando le complessità geopolitiche in gioco.

Mosca potrebbe testare la prontezza della Nato

Da quanto recepiamo, attualmente, il BND ha intrapreso un approccio analitico più rigoroso, mirato a superare le critiche precedenti riguardanti valutazioni inadeguate in situazioni di crisi. Gli eventi recenti hanno costretto l’agenzia a identificare tempestivamente i segnali di un potenziale conflitto. Il suo capo, infatti, ha messo in guardia sul fatto che le forze militari russe potrebbero “testare” la prontezza della Nato in tempi relativamente brevi.

Rischi nella regione baltica

Le principali preoccupazioni, però, si concentrano sui paesi baltici, particolarmente vulnerabili a causa della loro storia sovietica. Attualmente, circa tre quarti delle forze dislocate nelle vicinanze di questi stati sono coinvolte in operazioni in Ucraina; tuttavia, l'aviazione e la marina rimangono attive nella regione. Sebbene il rischio immediato di un'invasione sia considerato contenuto, un'accelerazione rapida è plausibile in caso di cambiamenti significativi nel contesto ucraino.

Prospettive di stabilità nei paesi baltici

Qualora le ostilità in Ucraina dovessero cedere, è probabile che Mosca possa riconsiderare la propria strategia nei confronti di questi stati. Tuttavia, recenti rapporti dell’intelligence segnalano sviluppi incoraggianti: l'influenza di Putin nei tre stati baltici sembra essere diminuita negli ultimi anni e la comunità di lingua russa sta vivendo un processo di crescente integrazione. La resilienza della società locale di fronte alle pressioni esterne è aumentata, complicando ulteriormente una potenziale espansione russa in queste aree.

In sintesi, al momento, quindi, si conviene sul fatto che, mentre la minaccia di un attacco alla Nato diventa sempre più concreta, è essenziale monitorare attentamente l’evoluzione della situazione internazionale e identificare tempestivamente i segnali di cambiamento nel panorama della sicurezza europea. Proprio sotto questi auspici, è importante sottolineare che l'Unione Europea ha pubblicato un "Libro Bianco sulla Difesa Europea", riconoscendo Mosca come una preoccupazione da non sottovalutare, delineando un piano strategico per rafforzare le capacità di difesa dell'UE e dell'Ucraina nei prossimi cinque anni.

Il progetto "ReArm Europe/Readiness 2030" è finalizzato a incrementare gli investimenti in questo settore fondamentale, evidenziando la necessità di una risposta collettiva e coordinata per fronteggiare le sfide in questa direzione.

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