"Usa come Hitler, Russia come ebrei": l'ultima accusa di Lavrov

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha paragonato la politica degli Usa e dei loro alleati nei confronti della Russia alle azioni di Adolf Hitler: "Vogliono mettere in pratica una soluzione finale contro di noi"

"Usa come Hitler, Russia come ebrei": l'ultima accusa di Lavrov

Gli Stati Uniti e i suoi alleati vogliono mettere in pratica "una soluzione finale" contro la Russia "come Hitler per gli ebrei". Parola di Sergej Lavrov che, nel corso della sua prima conferenza stampa dell'anno, ha fatto il punto sul 2022 e fissato gli obiettivi della Russia in vista del 2023. Il ministro degli Esteri russo, tra i numerosi temi toccati, ha dedicato un interessante passaggio all'Italia e al ruolo di Roma nel conflitto ucraino.

La "soluzione finale" degli Usa

Il ministro russo ha paragonato la politica degli Stati Uniti e dei loro alleati nei confronti della Russia alle azioni di Adolf Hitler. "Proprio come Hitler, che voleva risolvere definitivamente la questione ebraica, ora i politici occidentali parlano della necessità di una sconfitta strategica della Russia", ha detto il capo della diplomazia di Mosca.

Second Lavrov, Washington sta attualmente cercando di mobilitare l'Europa per risolvere la "questione russa". "Gli americani hanno creato una coalizione con praticamente tutti i Paesi europei, che fanno parte della Nato e dell'Unione Europea, e attraverso l'Ucraina stanno conducendo una guerra contro il nostro Paese con lo stesso obiettivo, la soluzione finale della questione russa", ha affermato.

"Un giorno - ha aggiunto - questa guerra finirà" e la Russia "difenderà la sua verità. Ma al momento non riesco a immaginare come vivrò dopo, tutto dipenderà dalle conclusioni che trarrà l'Europa".

Le parole di Lavrov sull'Italia

"È stata una sorpresa per noi vedere l'Italia diventare uno dei leader nel fronte anti-russo", ha dichiarato Lavrov, sostenendo che il modo in cui Roma reagirebbe alla guerra tra la Russia e l'Ucraina sarebbe stato imposto dall'Europa e "non riflette gli interessi del popolo italiano".

L'Italia, ha spiegato Lavrov, è stata una dei principali Paesi amici della Russia, grazie alla cooperazione negli ambiti di cultura, formazione ed economia. "La rapidità con cui l'Italia si è trasferita nel campo dei leader delle azioni e retorica anti-russe è stata in qualche modo sorprendente", ha affermato.

"Il modo in cui l'Italia reagisce a ciò che sta accadendo (in Ucraina ndr) riflette una linea di confronto aggressiva imposta dall'Europa piuttosto che gli interessi del suo popolo", ha aggiunto il ministro, che ha quindi parlato del popolo italiano. "Non è interessato ad imporre barriere e tagliare tutti i canali", ha sottolineato. A questo proposito Lavrov ha quindi ricordato che Silvio Berlusconi ha dato un contributo per cercare di "costruire le relazioni" tra Russia e Nato, ricordando in particolare che l'allora premier italiano "avviò il vertice di Pratica di Mare nel 2002".

"Mi piacciono gli italiani, sono molto simili ai russi, e ai russi piace il modo di vivere italiano. Non riesco a vederli come gente che costruisce muri e barriere. L'atteggiamento di scontro (con la Russia) è stato imposto all'Europa", e quindi anche all'Italia. La posizione di Roma sulla guerra, ha ribadito, è "più o meno paragonabile a quella di altri Paesi che erano nostri amici" e "riflette la linea di confronto aggressivo imposta all'Europa, piuttosto che gli interessi del popolo italiano".

Il futuro della guerra in Ucraina

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Lavrov ha chiarito che i negoziati con Volodymyr Zelensky, sono "fuori questione". Il ministro degli Esteri russo ha definito "assurdo" il piano di pace in dieci punti proposto dal presidente ucraino: "Zelensky propone iniziative assurde, un piano in dieci punti in cui tutto è ammucchiato: sicurezza alimentare, energetica e biologica, ritiro delle truppe russe, pentimento della Federazione russa, tribunali, condanne".

"Siamo pronti a rispondere a qualsiasi proposta seria (di negoziato), ma non ne vediamo", ha aggiunto Lavrov.

Il ministro ha infine respinto come "sciocchezze" le affermazioni dell'Occidente sul fatto che sarà l'Ucraina a decidere sulla pace. È "l'Occidente che decide per l'Ucraina", ha sostenuto lo stesso Lavrov.

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