"Guidami" promosso, però nelle periferie non ci sono parcheggi

Nel sistema di Atm solo 32 posteggi ma strisce blu gratis ed Ecopass compreso

Quando Atm ti dà la possibilità di «cambiare anche un’auto ogni ora, per ventiquattro ore e per sette giorni, naturalmente a zero euro e senza spendere un cent di benzina », be’ se non accetti l’offerta sei un «pirlacchione ». Detto e fatto: con una telefonata al numero verde 848833000 prenoti la Smart alle undici, poi la Punto alle tredici e alle quindici la Mini Cooper e, ancora, alle ventuno, il Doblò. Ah, c’è pure una Nissan Micra da ritirare alle diciotto. Impegno niente male per il primo giorno di prova e che viene replicato per cinque dei setti giorni. Sintesi della prova su strada del car sharing Guidami ovvero la società controllata da Atm che, nota stampa, «persegue insieme al cliente lo snellimento del traffico, la diminuzione delle auto parcheggiate nelle strade e la riduzione dell’inquinamento ». Obiettivi a parte, il test su Guidami consente di scoprire una realtà, il car sharing by Atm, che su un milione e passa di milanesi è utilizzato sì e no da millecinquecento persone. Che significa? Tre clienti al giorno e, quindi, egoisticamente s’intende, un call center a completa disposizione, sempre pronto ed efficiente e con tanto di sms per ricordare un quarto d’ora prima il ritiro della vettura prenotata. Punto critico sono però i parcheggi: trentadue spalmati su Milano e nessuno nella periferia, in quella che urbanisticamente è considerata area di interscambio per i pendolari. Ma vediamo, passo passo, che succede dalla prenotazione della vettura. Secondo contratto deve avvenire con un’ora di preavviso, poi il ritiro dell’automobile nel garage concordato. Attenzione, il garage dove si ritira deve essere anche quello dove si riconsegna la vettura, sia che la si utilizzi sessanta minuti o che la si tenga in uso per cinque giorni (tempo massimo di affitto), «oltre bisogna mettersi d’accordo ». Ma il dettaglio del parking può tradursi in un problema per chi si muove nel traffico caotico di Milano e che, in caso di consegna in altro garage, costa qualcosa come «due ore di utilizzo dell’auto». Ma c’è di più: all’atto della prenotazione bisogna comunicare se la vettura si «rilascia» in altro garage. Come dire: il cliente deve avere le idee chiare sul tragitto che intende percorrere e pure sugli orari di riconsegna. Che fare con un imprevisto? Be’, basta una telefonata al call center - o cliccare un pulsante nero posto sulla plancia dell’auto che mette direttamente in comunicazione con Guidami - per risolvere il problemino. Ma, credeteci, se la vostra vettura era stata prenotata da qualcun altro, è comunque fastidioso o, come spiega la cortese Simona Gentile - una delle centraliniste -, «provoca sempre qualche reazione al cliente costretto a modificare il programma per colpa non sua». Per il resto? Servizio tutto okkei, con tanto di parcheggio sulle strisce blu a zero euro, Ecopass compreso nella tariffa d’affitto e pure il pieno di benzina sempre incluso nei due euro e rotti che pagate ogni sessanta minuti. Ovviamente, a bordo delle vetture il fumo è bandito e se sorpresi vi beccate una multa.

Che aggiungere? Ogni problema - dalla gomma forata all’auto fornita senza climatizzatore viene risolto celermente, ma nessuno vi sa spiegare - se non lo sapete - che per l’accensione nelle auto giapponesi dovete schiacciare il freno e non la frizione. Quisquilia non da poco visto che il 44,8 per cento del parco macchine di Guidami è, guarda un po’, fatto da auto nipponiche.

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