La Ue: "Nessun aiuto di Stato per Airport Handling"

La Commissione Europea ha chiuso l'indagine avviata nel luglio 2014 per gli aiuti alle compagnie dei servizi di terra degli scali di Milano Malpensa e Milano Linate. Il presidente di Sea, Pietro Modiano: "Non è stato facile ma la decisione della Commissione dice in modo ufficiale che ci siamo riusciti a raggiungere l'obbiettivo e ne siamo orgogliosi”

La Ue: "Nessun aiuto di Stato per Airport Handling"

Nessun aiuto di Stato “ai sensi delle regole Ue” per Airport Handling, la Commissione europea ritiene che l'iniezione di 25 milioni nella società da parte della casa madre pubblica Sea, la società di gestione degli aeroporti di Milano, è stato effettuata in termini "accettabili" anche da un investitore privato. La Commissione ha così chiuso l'indagine a carico dell'Italia avviato nel luglio 2014 per gli aiuti alle compagnie dei servizi di terra degli scali di Milano Malpensa e Milano Linate. Secondo l'esecutivo comunitario "non c'è continuità economica" tra le due società Sea Handling e Airport Handling” perché le loro condizioni operative differiscono materialmente".

La decisione della Commissione Europea “assicura - spiega in nota Sea - il futuro di Airport Handling e dei suoi 1700 lavoratori, certificando che l’obbligo di restituzione degli asseriti aiuti di stato a Sea Handling (peraltro contestati da Sea con ricorso alla Corte UE ancora pendente), estinto con la liquidazione di quest’ultima, non può più essere attribuito a nessun altro soggetto”.
Vicenda complicata che si chiude così senza licenziamenti e senza sanzioni, e con la conferma delle prospettive di sviluppo di Airport Handling che, dopo la cessione del 30% alla società dnata potrà esercitare il proprio diritto ad accrescere la sua partecipazione di controllo fino al 70%.

“Non è stato facile – commenta il presidente di Sea Pietro Modiano -. Bisognava fare tante cose insieme: accettare la necessità di chiudere un’azienda delicata nel nostro sistema aeroportuale come Sea Handling, gravata da una sanzione per aiuti di stato e che continuava a generare margini negativi rilevanti, e farlo senza mettere sul lastrico i suoi dipendenti e senza produrre vuoti operativi; creare quindi una nuova azienda in grado di stare sulle proprie gambe e di attrarre nuovi investitori, e farlo senza ledere le regole di discontinuità della Commissione Europea, che non avrebbe potuto ammettere una nuova Airport Handling che fosse la vecchia Sea Handling sotto mentite spoglie e non fosse meritevole di investimenti privati, e ha infatti indagato per accertarlo”. “E bisognava agire in fretta e senza clamori - sottolinea ancora Modiano -, per evitare ripercussioni, alimentate anche da qualche anti-europeismo strumentale, in un settore così delicato del nostro territorio e della nostra economia. La decisione della Commissione dice in modo ufficiale che ci siamo riusciti e ne siamo orgogliosi”.

Obbiettivo raggiunto nel “pieno rispetto del diritto

comunitario”, dunque per il quale Sea ha lavorato dal 2013 insieme al Comune di Milano, al Governo, alla rappresentanza italiana alla Commissione Europea, con l’apporto dei sindacatii che hanno sottoscritto l’accordo del luglio 2014.

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