Internet Archive, super attacco hacker: violati 31 milioni di account

Da alcuni giorni non è possibile accedere alla pagina web di Internet Archive contenente milioni di file di varia natura: gli hacker hanno sottratto password, username e altri dati sensibili, ecco di cosa si tratta

Internet Archive, super attacco hacker: violati 31 milioni di account
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L'enorme database di Internet Archive, sito web americano no profit fondato nel 1996 che consiste in una vera e propria biblioteca digitale contenente siti web, applicazioni software ma anche musica, film, libri con una raccolta di 42,1 milioni di materiali stampati, 14 milioni di file audio e 13 milioni di video ha subìto un importante attacco hacker che ha violato i dati di 31 milioni di utenti che hanno un loro account con imporanti ripercussioni sui propri dati personali.

L'attacco informatico

La notizia su questa massiccia violazione l'ha data su X il suo fondatore, Brewster Kahle, spiegando che si è trattato di un attacco DDoS, acronimo di "Distributed Denial of Service", quando cioè il sistema viene inondato di richieste che mettono fuori uso il sito in questione perché in un certo senso sovraccaricato. Il danno non è soltanto per il sito che non si è più potuto consultare ma i dati personali sono stati esposti agli hacker: parliamo di mail, password e quant'altro. L'attacco sarebbe avvenuto già martedì 8 ottobre ma la prima volta risalirebbe al 29 settembre. L'attacco Ddos a @internetarchive si è ripetuto oggi. Stiamo lavorando per riportare online http://archive.org", ha scritto Kahle.

La beffa degli hacker

Nel dettaglio, i pirati informatici si sono fatti beffa degli utenti con un messaggio scritto in Javanscript (linguaggio di programmazione) che appariva non appena si andava sul sito. "Hai mai avuto la sensazione che Internet Archive funzioni su chiavette e sia costantemente sul punto di subire una violazione della sicurezza catastrofica? È appena successo. Ecco 31 milioni di voi su HIBP!". Ma cosa significa la sigla finale? In pratica è l'acronimo della domanda "Have i been pwned?", "Sono mai stato hackerato?" che prende il nome da un sito web disponibile per tutti dal quale si può sapere se un dato account è stato violato o meno.

Chi c'è dietro l'attacco

Sarebbero stati gli hacker di Black Meta a creare il danno come hanno reso noto su X con un video molto esplicativo in cui si parla dell'attacco a Internet Archive. Questi malintenzionati già a maggio erano riusciti nel loro intento, come avevano fatto sapere sul social scrivendo senza mezzi termini che avevano rimosso "tutti i tuoi servizi e risorse online, che includono milioni di file Pdf, filmati, cronologia di siti web salvati".

Tra le funzioni più importanti di questa gigantesca libreria digitale c'è la

Wayback Machine, che dà la possibilità di conservare le pagine web come fossero archivi non modificabili: su Internet Archive vengono salvate le copie di milioni di pagine web ma ogni utente può "copiarle" e conservarle.

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