"Un sentimento di cordoglio e compassione per le vittime di queste giornate. A tutti i nostri concittadini va il commosso cordoglio dell'Aula del Senato". Intervenendo al Senato sui danni del maltempo e del terremoto nel Centro Italia, e in particolare sulla tragedia dell'hotel Rigopiano, il premier Paolo Gentiloni si stringe ai famigliari delle vittime che in questi giorni tutta Italia sta piangendo. "Lo Stato ha mobilitato tutte le sue energie - assicura il presidente del Consiglio - siamo orgogliosi dei soccorritori, due di loro hanno perso la vita".
Gentiloni parla di "una nevicata assolutamente eccezionale". Il terremoto che ha devastato il Centro Italia, il maltempo che si è abbattuto sull'Abruzzo tra il 16 e il 19 gennaio e il drammatico incidente che ha tolto la vita ai sei soccorritori che si trovavano sull'elisoccorso del 118. Mentre in tutta Italia infiammano le polemiche contro uno Stato che si è dimostrato incapace di reagire a una nevicata annunciata dai metereologi e, soprattutto, di salvare i propri cittadini, il premier assicura che "è stato messo in atto ogni sforzo possibile per raggiungere l'albergo è stato messo in atto". Un'affermazione che, però, va a cozzare con quanto è emerso nelle ultime ore. Ora gli inquirenti stanno, infatti, indagando sull'allerta valanghe inascoltata e sulla mancata evacuazione dell'hotel Rigopiano.
Come spiega oggi Stefano Zurlo sul Giornale, "l'inchiesta della procura di Pescara scoperchia il solito pentolone all'italiana". Pesa, in particolar modo, l'aver ignorato l'allerta valanghe. I giudici dovranno stabilire cosa è andato storto. Anche perché, già il 14 gennaio, il servizio Meteomont aveva innalzato il rischio sulla Majella fino al livello 4. Nessuno ha mai pensato di chiudere il Rigopiano. Anzi, il giorno prima della strage, sono arrivati nuovi ospiti. A questo si aggiunge l'incapacità della Protezione Civile, depotenziata dagli ultimi governi, di affrontare l'emergenza maltempo. Gentiloni cerca di smorzare le polemiche. "È stato messo in atto ogni sforzo dal punto di vista umano, organizzativo, tecnico, per cercare di salvare vite umane", assicura ringraziando gli angeli della neve che hanno raggiunto l'hotel Rigopiano "con le pelli di foca". Quindi fa il resoconto degli interventi: "Sono stati fatti 3581 interventi per via terra e si sono moltiplicati gli interventi di soccorso via aerea per fornire medicinali e viveri ai comuni non raggiungibili. Ci sono state oltre 300 missioni degli elicotteri. Si sono impiegati 250 mezzi anti-neve".
Adesso la giustizia farà il proprio corso. Gentiloni ha già fatto sapere che non vuole capri espiatori. Nel frattempo il governo lavorerà per stanziare, al più presto, più risorse per aiutare terremotati e sfollati. "Le risorse ci sono.
Ci sono 4 miliardi nella legge di bilancio - promette il premier - e altri ce ne saranno come ho anticipato personalmente al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker". La prossima settimana il Consiglio dei ministri varerà, quindi, un nuovo decreto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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