Per i cellulari è l’ora dell’alta velocità e dei dubbi sull’Umts

Maddalena Camera

nostro inviato a Barcellona

Computer, tv a schermi piatti, software in grande quantita e chip multifunzioni. Il 3Gsm World Congress, la maggiore manifestazione al mondo della telefonia mobile, si trasforma. Al Palazzo delle esposizioni di Barcellona (962 espositori), dove la manifestazione si è spostata dalla Costa azzurra, non sono i telefoni cellulari a fare la parte del leone. Quest’anno la parola d’ordine della fiera, vietata ai minori di 16 anni, che si chiuderà giovedì prossimo, non è soltanto banda larga tramite la rete mobile, ossia l’Umts, ma convergenza con gli irriducibili rivali della telefonia fissa. Da un’analisi condotta dal Wall Street Journal risulta che gli operatori mobili dopo aver speso 100 miliardi di euro per le licenze Umts e altrettanti per costruire le reti di terza generazione si ritrovano superati da nuove e più performanti tecnologie capaci di trasformare un cellulare in un terminale a banda larghissima, in grado di trasmettere dati alla velocità di 20-30 megabit. Per ora bisogna accontentarsi del cosiddetto hot-spot wi-fi che permette comunque al cellulare di connettersi alla rete fissa e telefonare con pochi centesimi di euro in tutto il mondo grazie al Voip (ossia alla telefonate via Internet). Ma ecco che accanto al wi-fi (Nokia ha presentato ieri il suo cellulare dotato di questa tecnologia in una conferenza stampa, forse l’ultima del suo storico ad Jorma Ollila), ne appare già un altra ancora più potente. È il wibro presentato venerdì scorso in Italia da Tim e sviluppato da Samsung. «Il wibro è un’altra possibilità che offriamo agli operatori - ha spiegato Changsoo Choi, vice presente tlc di Samsung - chi non ha ancora una rete Umts può usare questa tecnologia». Meno categorico l’ad di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero: «In realtà il wibro non sostituirà la rete mobile. Sono tecnologie parallele destinate ad integrarsi». Per ora il successo dell’Umts è modesto. Secondo una ricerca della Gsm Association, infatti, su 2 miliardi di linee mobili soltanto 50 milioni di utenti usano l’Umts ossia il 2% del totale. E l’anno prossimo solo il 9% degli oltre 600 milioni di telefonini che vengono venduti ogni anno sarà Umts. «Questo vuole dire - ha detto un analista di Westhall capital - che il modello di business dell’Umts, ma anche dei gestori che hanno a disposizione soltanto una rete mobile, non sarà facile da sostenere». Gli operatori mobili, tuttavia, ora si aspettano molto dal lancio del Dvb-H, ossia della possibilità di trasmettere la tv sui cellulari.

E il test di prova sul campo per verificare l’interesse dei consumatori è gia fissato: i mondiali di calcio in Germania. I cellulari sono pronti, la tecnologia pure, ma nessuno sa dire quanto gli utenti vorranno sborsare per il servizio.

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