Porto Cervo (Olbia)Con i tempi che corrono, pensare al lusso può far storcere il naso. A chi è nell'ambiente nautico, invece, è ben presente che si può guardare una grande barca pensando agli agi del suo proprietario (come fa in genere superficialmente il mondo della comunicazione), oppure dal lato di quelle centinaia di persone che ne hanno tratto lavoro e sussistenza, che l'hanno progettata, costruita, manutenuta, revisionata, che la mantengono in esercizio, la conducono, la riforniscono e via dicendo.
Pensieri che girano nella testa prendendo l'aereo per la Costa Smeralda, perché quando poi arrivi in mare per assistere alle regate della Maxi Yacht Rolex Cup ti scordi ogni ragionamento e rimani semplicemente incantato dalla bellezza di queste 34 super regine del mare. Per di più condotte da un plotone di campionissimi come Jochen Schumann (all'attivo tre medaglie d'oro alle Olimpiadi e due vittorie dell'America's Cup con «Alinghi»), Brad Butterworth (vincitore per quattro volte della Coppa), Lorenzo Bressani (tre volte campione del mondo della classe Melges 24), Peter Holmberg (campione di Match Racing), e altri ancora.
E anche solo vederli in azione diventa un vero piacere per gli occhi, soprattutto se si tratta di ammirare le imbarcazioni durante la prova costiera di 38 miglia, accompagnate da un maestrale fresco di 12 nodi.
Rotta verso la Secca Tre Monti, da lasciare a dritta, proseguendo verso Berettinelli e passando per l'Isola dei Monaci, per poi scendere verso il traguardo allargandosi intorno a Spargiotto. Fantastico itinerario.
L'evento - organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda in collaborazione con Ima e Rolex - vede il nuovissimo «Bella Mente» di Hap Fauth in testa alla classifica provvisoria dei Mini Maxi, che si stanno battendo per il campionato mondiale della classe.
La divisione Racing registra una situazione di grande equilibrio, con i primi tre classificati con lo stesso punteggio al termine della seconda giornata ed «Esimit Europa 2» che si stacca in avanti nella terza.
E ancora: «Magic Carpet 2» di Lindsay Owen Jones è invece la barca da battere nella Wally Class, mentre «Aegir», il 25 metri di Steve Benjamin, e «Nilaya», il 34 metri di Filip Balcaen, vincitore della scorsa edizione, corrono rispettivamente per il titolo fra i Racing-Cruising e nei Supermaxi.
Ma al di là della classifica finale, la vera vittoria è stata poter vedere il J Class di 39 metri «Velsheda», varato nel 1933, correre insieme con «Esimit Europa», ex «Alfa Romeo», e «Saudade», il 45 metri di Wally Yacht, il più grande mai costruito. Tutto il passato e un po' di futuro di una tradizione gloriosa.
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