Roberto Bonizzi
Il mercato boccheggia. Le trattative restano appiccicate allasfalto che si scioglie sotto il solleone di metà luglio. Per sbloccare gli affari bisogna aspettare qualche refolo daria fresca che, nel mondo del pallone italiano, non può che essere la sentenza della Corte federale sugli scandali. Martedì si farà chiarezza sulle situazioni e le ambizioni delle squadre, poi i giocatori si muoveranno di conseguenza. Le idee suggestive non mancano, qualche affare è quasi fatto. Le uniche mosse ufficiali sono quelle della Juventus che, ormai certa di giocare in serie B la prossima stagione, ha scelto di monetizzare. Thuram e Zambrotta al Barcellona, Cannavaro ed Emerson al Real, Vieira allInter (ma questo non è ancora ufficiale) per un totale di 57 milioni di euro cash nelle casse di corso Galileo Ferraris. E, pronti a imbarcarsi verso nuove destinazioni, ci sono anche Camoranesi, che ha richieste dallestero (Monaco, Valencia, Real Saragozza) ma anche da Roma e Palermo, dove potrebbe andare in prestito per giocare la Champions league, e Ibrahimovic, sempre vicinissimo allInter. Diversa la situazione di Trezeguet e Buffon. Il francese non si esprime, sa che Moratti ha pensato a lui in alternativa a Toni, se il bomber azzurro decidesse di restare a Firenze. Ma restano in piedi anche le ipotesi Roma (con Spalletti che tiene sempre gli occhi sul suo ex allievo Iaquinta) e Lione, anche qui la formula sarebbe un anno di prestito con la chance di giocare la Champions. E poi cè il portierone azzurro. Sembrava daccordo con il Milan. Poi i rossoneri hanno ceduto Abbiati (la contropartita naturale) al Torino e la matassa si è ingarbugliata. Martina, il procuratore di Buffon, ha detto «Resta anche in B» con la benedizione di Deschamps. Ma nemmeno a Torino ci credono molto. Sibillina la battuta di Ariedo Braida, dg di via Turati. «Le dichiarazioni si possono interpretare come si vuole». Segno che non è svanito il sogno di vedere Buffon in maglia rossonera, spedendo a Torino magari Amelia (che non rinnova con il Livorno, al suo posto Coppola, proprio dal Milan).
Laffare più gustoso ruota intorno a Kakà. I giornali spagnoli rilanciano ogni giorno offerte più mirabolanti (56 milioni al Milan, 10 allanno per 7 stagioni al giocatore lultima) che arrivano dal Real. Braida è quasi irritato: «Sono tutte invenzioni. Comera successo con Ancelotti. Kakà è tranquillo in vacanza e noi lo aspettiamo a braccia aperte il 5 agosto. Se vogliono sparare cifre ogni giorno che lo facciano pure. Sono problemi loro. Tanto il ragazzo resta qui». La cifra più eclatante, comunque, è stata avvicinata al Chelsea: 100 milioni per Kakà. Il dg rossonero scuote la testa. Sorride quando si parla di un possibile ritorno di Crespo (che è in vacanza in Italia) a Milanello. «È un amico - dice Braida -. Siamo in ottimi rapporti. Con lui ci sentiamo spesso». E quindi largentino avrà ribadito la volontà di tornare in Italia per avvicinarsi a sua moglie Alessia. Per ritrovare Carlo Ancelotti e per evitare la concorrenza di due mostri come Drogba e Shevchenko al Chelsea.
Affollata come sempre la sporta nerazzurra. Dopo Vieira dovrebbe toccare a Ibrahimovic e Toni. Con il bandolero triste Adriano che ha richieste da Madrid e potrebbe decidere di scegliere Capello per il rilancio dopo una stagione deludente e un mondiale con il silenziatore. Mentre Cruz ha la possibilità di ritrovare Guidolin a Palermo per una Champions da punta titolare. E larrivo di Vieira consentirebbe a Pizzarro di riabbracciare Spalletti a Roma. Da Udine, insieme a Iaquinta, laltro partente è Muntari, ma Pozzo alza il prezzo del ghanese (che ha richieste da club inglesi): «O 20 milioni o niente». Sempre attivo il Torino di Urbano Cairo.
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