I tour operator temono Eurofly-Lauda

Un’aggregazione delle due compagnie charter porterebbe al controllo del 70 per cento del mercato

I tour operator temono Eurofly-Lauda

Paolo Stefanato

da Milano

Serpeggia qualche preoccupazione nel mondo dei tour operator per la possibile aggregazione di Eurofly con Livingston-Lauda, la compagnia aerea charter che Viaggi del Ventaglio ha messo in vendita. Eurofly, alla fine della settimana scorsa, ha ottenuto di trattare in esclusiva per 20 giorni. Negli ambienti turistici si fa notare che la somma dei due vettori charter porterebbe a una quota di mercato vicina al 70%, restringendo molto la concorrenza e rasentando il monopolio. D’altro canto, si osserva, Eurofly conosce bene il «mestiere» del charter, e non costituisce quindi l’incognita che potrebbe nascere se Livingston venisse acquistata da fondi di private equity oppure da soggetti stranieri.
Due fondi, Mercatus (americano) e Synergo (di Gianfilippo Cuneo), hanno trattato a lungo con il Ventaglio per acquisire la compagnia. Ma l’accordo non c’è stato per la distanza sui «minimi garantiti». Ventaglio avrebbe dovuto assicurare, nel prossimi triennio, un fatturato di cento milioni. Ma aver venduto i due più importanti villaggi (nella Repubblica dominicana e in Messico) comporta per il Ventaglio il rischio di non riuscire a mantenere i numeri fatti finora.
Con Eurofly un accordo sarebbe su base industriale, senza i forti vincoli finanziari posti dai fondi. Con flotte compatibili (tutti Airbus) e, sostanzialmente, una clientela comune, l’aggregazione potrebbe dare buoni risultati, tenendo conto che il 2006 per il turismo si è aperto con prospettive positive: le Maldive hanno riconquistato le quote pre tsunami, è in ripresa la Thailandia nonostante l’aviaria, vòlano Caraibi e Messico. Gli operatori, con i debiti scongiuri, sono ottimisti.
Ma quanto vale Livingston? Due i parametri sui quali ragionare. La capitalizzazione di Eurofly, unica compagnia charter quotata, è di circa 72 milioni di euro, e Lauda ha dimensioni inferiori del 30% circa. Alitalia ha offerto per Volare-Air Europe 38 milioni; Volare è più piccola, ma buona parte del valore è dato dal portafoglio di diritti di volo su Linate. Per Livingston si è parlato di cifre varie e distanti, tra i 30 e i 60 milioni; se a comprare sarà l’attuale concorrente Eurofly, la trattativa sarà influenzata dal fatto che il Ventaglio, secondo tour operator italiano, resterà anche senza minimi garantiti un cliente da non sottovalutare.
Quanto ad Alitalia-Volare, l’acquisizione pone un quesito non ancora sciolto: che cosa farà il vettore pubblico del ramo charter Air Europe? Lo cederà, valorizzerà solo i diritti di linea, oppure si rimetterà a fare un lavoro che aveva smesso, solo tre anni fa, quando aveva ceduto Eurofly a Banca Profilo? Se per caso la risposta fosse la terza, Air Europe potrebbe essere un nuovo contendente temibile, per Livingston, per Eurofly ma anche per gli altri operatori del settore (Blue Panorama, Neos, Air Italy). Eurofly possiede disponibilità finanziarie e capacità d’indebitamento per un’eventuale acquisizione, grazie alle risorse raccolte in occasione della quotazione (circa 40 milioni), avvenuta il 21 dicembre dello scorso anno.

Da quel giorno il prezzo di Borsa è progressivamente sceso dai 6,4 euro del collocamento ai 5,67 di ieri; lunedì, sulla scia delle ipotesi di acquisizione, ha recuperato il 3%, ma ieri ha ceduto lo 0,4%. Ventaglio meno 1,7%.

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