A Karlovy Vary, rinomata località termale della Boemia occidentale nota in passato come Carlsbad, una statua di Tomas Garrigue Masaryk - primo presidente cecoslovacco - mette l'amministrazione comunale in una situazione imbarazzante rispetto ai numerosi turisti russi che tradizionalmente vi giungono in ferie. La scultura infatti ricorda talmente tanto la figura di Vladimir Iljic Lenin - stessi baffi, stesso pizzetto, persino calvizie molto simile - da indurre molti russi a confondersi. E non di rado alcuni di essi, anziani nostalgici dell'Unione sovietica, si fermano davanti alla statua con un atteggiamento di devozione, persino in ginocchio. Il fastidio dei residenti cechi è comprensibile, se si pensa al sollievo con il quale i cechi salutarono, poco più di venti anni, fa la fine della cortina di ferro e la partenza dei soldati sovietici occupanti. E il comune cerca di correre ai ripari.
Nella regione tra l'altro è molto elevata la presenza di russi residenti, in gran parte ricconi che hanno comprato le residenze più prestigiose della elegante cittadina. Così, riferisce la stampa locale, è capitato che davanti al monumento a Masaryk siano caduti in errore persino alcuni studenti cechi, convinti che fosse stata messa per loro la statua di Lenin. Il sindaco, Petr Kulhanek, racconta l'episodio con espressione quasi costernata: «Come possono i nostri ragazzi confondere il fautore della indipendenza cecoslovacca con il fondatore dell'Urss?».
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