Impregilo fa pulizia e perde 328 milioni

Il titolo riammesso alle contrattazioni ha chiuso la seduta con un rialzo di oltre il 6%

da Milano

Impregilo mette ordine nei conti, il socio di riferimento Igli cresce ancora nel capitale raggiungendo quota 16,89%, e tra gli azionisti spunta a sorpresa Morgan Stanley con un clamoroso 8,12%. La lunga giornata della prima azienda italiana nel settore costruzioni è iniziata prima delle otto del mattino quando ha preso il via il consiglio di amministrazione che ha approvato una semestrale di lacrime e sangue con 328,5 milioni di perdite. Un risultato legato a svalutazione e accantonamenti straordinari per 345,7 milioni. Come previsto dunque Alberto Lina, amministratore delegato del gruppo, alla sua prima semestrale ha deciso di fare pulizia. E dal riordino non è stato escluso alcun settore: da Imprepar (società veicolo in cui erano stati fatti confluire crediti incagliati) che ha visto accantonamenti e svalutazioni per 88,2 milioni, al business dell’ambiente (svalutazioni per 77 milioni), fino al core business infrastrutture (88,2 milioni).
Qui sono finite però le cattive notizie, perchè secondo le dichiarazioni di Lina, le pulizie fatte dovrebbero bastare e gli obiettivi di equilibrio finanziario e redditività, con il ritorno all’utile netto nel 2007, sono stati tutti confermati. Dopo l’aumento di capitale da 650 milioni e la rinegoziazione dei rapporti con le banche, la posizione finanziaria netta ha avuto quasi un ribaltamento. Al 31 dicembre 2004 il rapporto tra debiti e mezzi proprio era pari a 5,51. Ora è uguale a 1,42. Anche il valore della produzione è passato da 1.473,5 milioni nei primi sei mesi a 1.206 del periodo tra gennaio e giugno. Un calo tutto sommato limitato, ha detto Lina, se si pensa che prima della ristrutturazione la crisi finanziaria rendeva difficile trovare le fideiussioni per aprire nuovi cantieri. Ora tra i primi problemi da risolvere c’è quello della Fibe, il progetto per lo smaltimento rifiuti in Campania in cui la società continua a perdere soldi. Impregilo punta a una risoluzione consensuale del contratto e all’avvio di una nuova gara. Ad applaudire la semestrale è stata la Borsa: il titolo, riammesso alle contrattazioni dopo la sospensione di venerdì, ha chiuso la seduta con un rialzo del 6,13% a quota 3,36. Gli scambi sono stati vorticosi: è passato di mano il 3,1% del capitale.
Per quanto riguarda la compagine azionaria si segnala, come detto, la nuova salita nel capitale del socio Igli (Autostrade, gruppo Gavio, Efibanca e Techint) salito di quasi due punti percentuali (in precedenza aveva il 15% circa). Igli non ha mai fatto mistero di voler crescere almeno fino alla soglia del 30%. Un livello ormai quasi raggiunto visto che Igli può esercitare dal marzo 2006 l’opzione di acquisto sulla quota di Gemina (11%). Molto meno comprensibile l’8% in mano a Morgan Stanley (5,25% in mano a Morgan Stanley International, 2,87% a Morgan Stanley & Co). Secondo i portavoce si tratta di «normali operazioni di trading».

In realtà l’entità della quota sembra fatta apposta per rinfocolare le voci che parlano di grandi operazioni in corso sul titolo. Fino a parlare di una scalata dell’attuale socio di riferimento con conseguente delisting.

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