Era finito in mano agli strozzini dopo aver aver fatto alcuni investimenti sbagliati ed era rimasto intrappolato in un meccanismo infernale che lo ha portato a versare oltre 200mila euro in contanti, più altrettanti in prestazioni d'opera, a fronte di un prestito di 80mila euro in due anni. Soltanto il coraggio di denunciare ha salvato un artigiano romano di 50 anni titolare di un'azienda a conduzione familiare per la lavorazione del marmo. Ieri, in seguito al suo esposto, i carabinieri di Frascati hanno arrestato 12 persone (un'altra è ancora ricercata) con l'accusa di usura. In manette anche un vigile urbano del I gruppo di Roma, arrestato dai suoi stessi colleghi. Da circa un anno l'azienda del piccolo imprenditore, che aveva un fatturato di circa 500mila euro, era praticamente assediata dal gruppo di cravattari: dal primo al quale la vittima aveva chiesto i primi soldi e da tutti gli altri ai quali si era rivolta per coprire i debiti contratti con i precedenti. In un caso, da un prestito iniziale di 4mila euro l'uomo si è ritrovato a dover pagare400 euro al giorno per un anno. I tredici usurai lavoravano indipendententemente l'uno dall'altro con l'obiettivo di ridurre il poveretto sul lastrico e impadronirsi della sua attività.
Quando si trattava di riscuotere il dovuto gli strozzini si presentavano in azienda, talvolta minacciando e picchiando l'imprenditore che non riusciva a stare dietro alle richieste di denaro, pur lavorando ormai solo per pagare gli usurai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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