Inchiesta Bnl: sequestro in Monte Titoli

Gianluigi Nuzzi

da Milano

Come anticipato mercoledì dal Giornale arrivano i primi accertamenti della Procura di Roma sia sulle transazioni di azioni Bnl compiute dagli imprenditori del cosiddetto contropatto, guidati da Francesco Gaetano Caltagirone, sia sugli intermediari utilizzati nelle compravendite. Il procedimento aperto per ostacolo alle funzioni di vigilanza della Consob e aggiotaggio rimane comunque ancora contro ignoti. Ieri mattina gli inquirenti del Nucleo di polizia valutaria e il commercialista Luca Voglino, consulente dei Pm Perla Lori e Achille Toro, hanno bussato agli uffici milanesi di Monte Titoli Spa, gruppo Borsa Italiana. Costituita nel 1978, è dal 1986 la società che ha il compito di tenere in deposito gli strumenti finanziari di diritto italiano. A iniziare dalle azioni. Qui la Lori ha ordinato il sequestro di tutta la documentazione relativa alla compravendita di titoli Bnl. I sequestri sono stati disposti «ritenuta l’esigenza di individuare i flussi relativi - si legge nel provvedimento - alle transazioni che hanno interessato il titolo Bnl e gli intermediari disponenti gli ordini di acquisto-vendita, nel periodo corrispondente all’evoluzione della partecipazione nella stessa Bnl da parte di Bbva, del cosiddetto “contropatto” e di Unipol, acquisendo i fascicoli relativi al titolo Bnl dal novembre 2004 ad oggi, trattandosi di cose pertinenti ai reati per i quali si procede». La Procura di Roma procede per evidenziare «l’identità per ciascuna operazione del cedente - prosegue il decreto consegnato in Monte Titoli -, del cessionario o dell’operatore che ha disposto l’effettiva transazione». A piazzale Clodio interessa soprattutto identificare compratori e venditori dei vari pacchetti di azioni Bnl, a iniziare dai fratelli Ettore, Tiberio e Fausto Lonati sino al gruppo di immobiliaristi romani (Ricucci, Coppola, Statuto). Per poi confrontare i dati con quanto comunicato agli organi di vigilanza. Infine, sempre a Monte Titoli negli uffici di Via Mantegna, i finanzieri hanno acquisito copia della documentazione relativa alle compravendite, avvenute queste tra il novembre 2004 e il maggio scorso, di titoli Antonveneta. Si tratta di una delle ultime acquisizioni dell’inchiesta per abuso d’ufficio e che vede indagati, tra gli altri, anche il governatore Antonio Fazio e Gianpiero Fiorani. Questo procedimento, contrariamente alle voci circolate settimana scorsa, sembra ancora lontano dalla chiusura. Insomma, difficilmente entro fine mese o a dicembre i magistrati romani formalizzeranno le loro decisioni.

Quali saranno? Impossibile fare previsioni, sarebbero premature anche se Toro, confrontandosi con i colleghi, sembra convinto di aver in mano elementi tali da chiedere il rinvio a giudizio.
gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it

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