Inchiesta sulla movida, la Procura chiede l'archiviazione per la Moratti

L'ex sindaco era accusata di omissione in atti d'ufficio: secondo i comitati dei residenti dell'Arco della Pace non avrebbe preso provvedimenti contro gli schiamazzi notturni e l'inquinamento acustico

la procura ha chiesto l'archiviazione dall'accusa di omissione di atti d'ufficio per l'ex sindaco Letizia Moratti nell'ambito di un'inchiesta sul rumore provocato dalla movida notturna nella zona dell'Arco della Pace. L'inchiesta del pubblico ministero Alessandra Cecchelli aveva preso il via nel luglio 2010 da un esposto dell'associazione ProArcoSempione, in cui si contestava alla Moratti di non aver adottato i provvedimenti necessari per placare l'eccesso di inquinamento acustico. Secondo quanto spiega oggi il procuratore della repubblica, Edmondo Bruti Liberati, in occasione della presentazione del bilancio dell'attività della procura, «già da qualche anno» il dipartimento coordinato dal procuratore aggiunto Nicola Cerrato «si trova a fronteggiare un sensibile aumento di notizie relative alla violazione dell'articolo 659 del codice penale (disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, ndr)». A suo avviso, «all'origine di tale incremento vi è una aumentata sensibilità dei cittadini, costituitisi in comitati di quartieri, esasperati e insofferenti alla cosiddetta movida.

Il fenomeno trova fondamento in una fortissima concentrazione di pubblici locali in alcune zone della città (Navigli, Ripa Ticinese, Parco Sempione - Arco della Pace, corso Como) in cui si verificano, specie in ore notturne, situazioni di grave inosservanza di leggi e regolamenti».

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