«Indagate il marine che a Bagdad sparò a Calipari»

Roma. «Alla luce delle risultanze della consulenza tecnica sarebbe a questo punto opportuna anche un’iscrizione per omicidio volontario perché è fuori di dubbio che chi ha sparato avesse la volontà di uccidere o, comunque, la consapevolezza di poter colpire gli occupanti dell’auto». Lo afferma l’avvocato Franco Coppi, legale di Rosa Calipari, vedova di Nicola, il funzionario del Sismi del quale ricorre oggi il nono mese dalla morte avvenuta a Bagdad. L’ipotesi ventilata è infatti quella che Mario Lozano, il marine che fece fuoco contro la Toyota, possa essere indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi quella drammatica sera.
La settimana prossima, alla Procura di Roma, si terrà un vertice degli inquirenti che indagano sulla sparatoria avvenuta sulla strada che doveva riportare Giuliana Sgrena in Italia e in quella occasione potrebbe essere decisa l’iscrizione di Lozano. Il legale della vedova Calipari riconosce che la Procura è «riuscita a portare avanti un’indagine non facile e senza collaborazione dagli americani visto che le rogatorie internazionali non sono state prese in considerazione».

Pochi giorni fa, a Firenze dove ha ricevuto un’onorificenza in onore del marito, Rosa Calipari ha detto: «Non basta celebrare Nicola come eroe e poi dimenticarlo: mi aspetto una tutela giudiziaria dello Stato, ovvero la difesa di mio marito». La vedova del funzionario del Sismi non perde infatti occasione per ribadire di volere giustizia e non vendetta.

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