Infrastrutture, sulla Liguria un mare di investimenti

(...) E il presente vede 13 miliardi di euro di investimenti sul nostro territorio. «Soldi in parte sbloccati dallo stesso Monti che ha capito l’importanza della Liguria e dei suoi porti nel Mediterraneo e negli assi est-ovest e nord-sud», non ha dubbi l’assessore nel fare l’elenco dei cantieri più importanti. Dalla nuova tangenziale di Lungomare Canepa (a Genova) alla Aurelia bis di Savona e La Spezia. E poi il raddoppio del Ponente, il nuovo tunnel della Val Fontanabuona senza dimenticare la Gronda e il Terzo Valico. Rimane nel cassetto la vexata quaestio del tunnel tra Rapallo e Santa Margherita. Così definisce la diatriba che da anni contrappone i due comuni, il sindaco di Santa Margherita, Roberto De Marchi. Una questione che «dovrà essere risolta», interviene Roberto Bagnasco (Pdl) con spirito bipartisan visto che l’ex sindaco di Rapallo è stato anche il più votato nel comune di Santa Margherita alle ultime elezioni regionali.
De Marchi si è dedicato al rapporto tra turismo ed evoluzione dei mezzi di trasporto nella dinamica spazio-tempo. Perché se gli attuali mezzi di trasporto hanno ridotto le distanze, la durata dei trasferimenti diventa la vera arma vincente. «Con 39 euro e in meno di un’ora oggi si può andare a Siviglia. In tre giorni si può programmare una gita a Marrakech», spiega De Marchi. Mentre per vistare la nostra riviera si rischia di passare tutto il tempo in auto perché «la A 12 è assolutamente sottodimensionata», interviene Davide Viziano della Viziano Costruzioni. Una autostrada che è stata progettata nel 1960 e terminata nel tratto tra Genova e Sestri Levante nel 1969. Poco più di quarant’anni di vita durante i quali il traffico è triplicato passando da una media di 16 mila veicoli al giorno (nel 1970) agli oltre 51 mila del 2010. Realizzata in soli sei anni, la tratta Genova-Sestri Levante è lunga 48,9 chilometri di cui il 49% in galleria e il 16% su viadotti grazie a 69 tunnel e 55 cavalcavia.

Insomma, «un capolavoro di ingegneria nel quale sono state realizzate soluzioni nuove, frutto dell’ingegno italiano», spiega il direttore del primo tronco della A12 (gestito da Autostrade per l’Italia) Riccardo Rigacci che ha ricordato il nome originario della A12: «autostrada azzurra». «Un appellativo di buon auspicio - secondo Rigacci - che purtroppo si è perso negli anni».

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