Intercettazioni, Alfano: "Non ci sarà la fiducia"

Il ministro della Giustizia: "Al momento non abbiamo ragione per porre la fiducia sul ddl sulle intercettazioni. Il nuovo testo cerca l’equilibrio tra "il diritto alle indagini, il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini". Protesta l'Anm: "La manovra mina l'indipendenza"

Intercettazioni, Alfano: "Non ci sarà la fiducia"

Roma - Al momento "non abbiamo assolutamente ragione per porre la fiducia" sul disegno di legge sulle intercettazioni. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, al termine di un incontro alla scuola superiore di Polizia a Roma. Alla domanda dei cronisti rispetto ai probabili emendamenti al testo, il ministro ha risposto dicendo che sarebbe andato ad una riunione per affrontare proprio questo argomento.

I reati inclusi Alfano ha sottolineato che la maggioranza è al lavoro per trovare le soluzioni migliori. Quel che è certo, ha sottolineato il ministro, è che "non cambierà il novero dei reati per i quali è possibile intercettare, anzi, con questo ddl ne abbiamo introdotto un altro, cioè lo stalking".

Si cerca un equilibrio Il ministro ha anche ribadito che il nuovo disegno di legge cerca l’equilibrio tra "il diritto alle indagini, il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini.

La possibilità di pubblicare le intercettazioni solo dopo l’udienza preliminare consente da un lato ai cittadini di conoscere comunque tutti i fatti dell’inchiesta e dall’altro di essere tutelati dalla divulgazione di conversazioni che poco o nulla centrano con l’inchiesta". 

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