Che ne direste se spettasse a voi , voi del web, decidere a chi affidare l’organizzazione di un campionato del mondo? Si tratti di calcio o di basket, di pallavolo o di atletica. La Fiba, la federazione internazionale del basket, ha deciso che internet può servire anche a questo. Sul suo sito (fiba.com) ha, infatti, proposto un sondaggio che dice: a quale nazione (Spagna, Italia , Cina) affidereste l’organizzazione dei mondiali 2014? E ognuno clicchi sulla sua preferita. Per il momento vince, a mani basse, la Spagna, nella proporzione di un 80 per cento contro un 20 per cento all’Italia. Venerdì, a Ginevra, le tre nazioni presenteranno i loro progetti. In maggio la Fiba deciderà a chi assegnare il torneo. E chissà se terrà conto del sondaggio? Sarebbe interessante, e intrigante, che lo facesse, perché si aprirerebbe una nuova via al business sportivo e al modo di gestire le organizzazioni dello sport.
Rischio imbrogli. Del resto, se proponi un sondaggio, in qualche modo ne devi tener conto. Immaginate se diventasse un’abitudine. Si scatenerebbe la caccia al voto e, probabilmente, i siti delle federazioni sarebbero invasi da ficcanaso del click. Potrebbe essere un sistema “democratico” per prendere una decisione, ma anche una sorta di trappola. E’ pensabile che la Fifa (calcio), la Iaaf (atletica), la Fina (nuoto) e così via riescano a dare ascolto ai tifosi? E se poi quelli che votano sono soltanto dei fiancheggiatori degli enti organizzatori? Si, insomma, se si scatenasse un mercato degli imbrogli per favorire questo o quello? L’idea ha un suo valore, ma una volta che lanci un sondaggio non puoi far finta di niente.
Però se non hai percezione reale della bontà del sondaggio, rischi di abboccare. In sintesi: la Fiba ha avuto una buona idea, ma quando verrà a dirci: tanto decidiamo noi, chi crederà alla sua autonomia, se sceglierà la Spagna anziché l’Italia?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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