"Non pensavo che si potesse ancora adoperare la parola “lanzichenecchi” eppure mi sbagliavo. Qualche giorno fa...". Va subito detto che quando lunedì scorso siamo arrivati a pagina 29 di Repubblica e abbiamo letto il "breve racconto estivo" a firma Alain Elkann abbiamo pensato: è uno scherzo. E invece no. Si trattava di una sorta di reportage dai bassifondi delle Ferrovie dello Stato. Titolo: Sul treno per Foggia sul treno dei "lanzichenecchi". Per assaporarlo a pieno serviva l'immaginazione. Socchiudere gli occhi e lasciare che le immagini scorressero libere: Elkann, il treno per Foggia, lui che legge la Recherche du temps perdu di Marcel Proust, e in particolare il capitolo Sodoma e Gomorra. "Io indossavo, malgrado il caldo, un vestito molto stazzonato di lino blu e una camicia leggera. Avevo una cartella di cuoio marrone dalla quale ho estratto i giornali...". Poi arrivano i giovani lanzichenecchi: "Parlavano di calcio, di giocatori, di partite, di squadre, usando parolacce e un linguaggio privo di inibizioni". Orrore! Un concentrato di radical-chicchisimo sul più radical chic di tutti i giornali. Ma la cosa più divertente è che questo assurdo racconto è riuscito a mandare in tilt anche i progressisti in spiaggia a Capalbio. Troppo persino per loro! E per questo cortocircuito interno alla sinistra un premio Elkann e Repubblica se lo meritano a pieno titolo: terzo posto sul podio dei peggiori!
Anche al secondo posto troviamo un campione di incoerenza: Patrick Zaki. La scorsa settimana il governo Meloni ha portato a casa un risultato straordinario: mediando con il presidente dell'Egitto Abdel Fattah al-Sisi, sono riusciti a ottenere la grazia del ricercatore. E lui? Ingrato come pochi. Niente volo di Stato, le acrobazie per evitare di salutare i suoi salvatori (condite dagli stucchevoli applausi della sinistra che già lo vuole alla Festa dell'Unità) e i ringraziamenti arrivati in extremis soltanto dopo le polemiche. D'altra parte lui, un pensierino al suo futuro, lo sta già facendo. Magari in politica. "Ho ancora molto da imparare e fare. E se anche arrivasse una richiesta per un ruolo politico la utilizzerei sempre per la causa dei diritti umani", ha detto al Corriere della Sera. "Anche tutta questa visibilità: voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto, e magari è in una cella da anni come prigioniero di coscienza. Non importa se nel mio Paese o altrove". Tanto che nel Pd c'è già qualcuno che lo sogna al Parlamento Ue accanto a Carola Rackete.
Sul gradino più alto del podio troviamo, invece, i talebani del clima. E sono tantissimi. I peggiori sono sicuramente gli sciacalli della pioggia: da Elly Schlein ai Verdi, l'opposizione si è messa a cavalcare i nubifragi che hanno travolto il Nord Italia per attaccare l'esecutivo. "Abbiamo visto in queste ore eventi climatici estremi che stanno sconvolgendo l'Italia divisa in due tra incendi e nubifragi", l'assurda sferzata della segretaria dem. "Abbiamo urgenza di affrontare l'emergenza climatica, ci sono stati anche dei morti in diversi punti del Paese - ha continuato - non capiamo cosa stia aspettando il governo, in carica da nove mesi, che su questo ancora non ha fatto nulla". E se tutto questo vi sembra assurdo, cosa dite di quelli che hanno collegato i roghi in Sicilia con il cambiamento climatico. Ma quale cambiamento climatico? Sono tutti incendi dolosi! E Angelo Bonelli? Ha invocato il reato di "negazionismo climatico": vuole imbavagliare chiunque non si accodi al fanatismo green. Una follia, non trovate? Purtroppo è in inquietante compagnia.
Alfonso Pecoraro Scanio, per esempio, ha chiesto un tso per quelli che negano il cambiamento climatico. Detto questo è meglio chiudere qui il Podio di questa settimana prima che i gendarmi vengano ad arrestarci entrambi...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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