
Non li mettiamo nemmeno sul Podio dei peggiori. Ci limitiamo a relegarli nell'anonimato tutti quelli che in questi mesi hanno infangato i carabinieri coinvolti nell'inseguimento di Ramy. Però, dopo che la consulenza tecnica disposta dalla Procura li ha assolti, aspettiamo con pazienza le scuse di tutti questi fenomeni sempre pronti ad attaccare e condannare l’Arma e più in generale tutte le forze dell'ordine.
Ma veniamo alla nostra classifica settimanale. Sul gradino più basso troviamo Aboubakar Soumahoro. Un buffetto dobbiamo proprio darglielo. Anche se, a dirla tutta, più che un posticino sul Podio a questo giro si meriterebbe un bel Tapiro d'Oro. Striscia la Notizia lo ha, infatti, pizzicato fuori dal parcheggio della Camera dei Deputati a bordo di un'automobile con l'assicurazione scaduta. Proprio lui che è spesso propenso a fare la morale, ora viola così il codice della strada. Per fortuna, subito dopo il servizio di Moreno Morello, l'onorevole è immediatamente corso a regolarizzare la propria posizione.
Al secondo posto abbiamo Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, coppia anti Musk per eccellenza sorpresa a tutta birra su una Tesla Model Y fiammante. Lui è subito corso a chiamarsi fuori dalla questione: "L'automobile non è mia, chiedete a mia moglie...". Lei, poi, ha precisato: "Non è intestata a me, l'ho presa in leasing...". Quanti distinguo! Resta il fatto che i coniugi Fratoiannez girano con l'auto del nemico ma poi lo prendono di mira ad ogni occasione possibile. Dicono: "L'abbiamo presa prima che Elon Musk diventasse nazista". E in sottofondo ci sembra di sentire lo stridore dei due che si arrampicano sugli specchi.
Il terzo posto va all'Armata Brancaleone guidata da Elly Schlein che riesce nel capolavoro di rompere col Pse e rischia pure di finire in minoranza all'interno del proprio gruppo. Durante il voto all'Europarlamento sul riarmo, solo in dieci seguono l'ordine di scuderia della segretaria. Gli altri undici fanno spallucce e vanno per conto proprio dando il via libera al piano di difesa europeo. La salva in extremis Lucia Annunziata che prima vota sì "per errore tecnico", poi cambia e si allinea. Finisce con undici astensioni e dieci voti a favore. Ma da Strasburgo lo psicodramma si allarga subito a Roma: nel Partito democratico esplode la guerra e c'è già chi invoca il congresso.
L'accusa alla Schlein è durissima: "Da tempo assistiamo a un atteggiamento di chiusura che porta inevitabilmente a divisioni e spaccature". La resa dei conti tra i dem è appena cominciata. Fortunatamente è un siparietto, divertente per carità, che non ci sfiora. Fortunatamente non sono loro a guidare il Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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