"Un governo Monti-bis sarà possibile solo se il premier si candiderà alle elezioni", ha affermato Angelino Alfano, a margine del workshop Ambrosetti. "Se qualcuno vuole ancora Monti presidente del Consiglio, dovrà trovare il suo nome sulla scheda. La democrazia ha il suo sale nella celebrazione delle elezioni e nella consacrazione al governo di chi le vince", ha aggiunto il segretario Pdl ribattendo a distanza a Casini (il quale invece ha sostenuto che dopo Monti c'è Monti).
E a proposito dell'Udc, Alfano ha dichiarato che "non so se si tratti di una vera campagna acquisti da parte dell’Udc ma certo è che c’è in atto un tentativo di rinnovare il partito. Noi crediamo che non sia un problema di aggiungere all’album dell’Udc qualche figura ma che il tema di fondo sia quello di coltivare qualcosa di veramente credibile in termini di programma di governo. Una cosa che va fatta con uno sguardo al cambiamento e con grande serenità".
Per quanto riguarda la legge elettorale, Alfano ha affermato che "alla fine della fiera non si può interrompere" il percorso di riforma perché non si trova un’intesa in commissione: se c’è uno stallo "occorre andare in Aula".
Per il segretario del Pdl, "va premiato il partito vincitore" con un premio ragionevole ma significativo, "noi puntiamo a restituire il diritto di scelta agli elettori". E sulla possibilità di trovare il nome di Silvio Berlusconi sulla scheda elettorale nelle prossime elezioni, Alfano ha risposto con un "credo di sì".
"Berlusconi è il fondatore del partito e ha diritto di riproporre la sua candidatura, è il detentore del titolo: ha vinto nel 2008 e ha diritto di chiedere agli italiani un giudizio sul suo operato", ha concluso Alfano.
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