Anti Imu day della Lega Ma Tosi fa la fronda: "Non dico di non pagare"

A Verona in scena il No Imu Day. Sul palco i vertici della Lega. Maroni: "Governo da licenziare. Non abbiamo paura delle elezioni anticipate perché il popolo ha sempre ragione"

Anti Imu day della Lega Ma Tosi fa la fronda: "Non dico di non pagare"

E' il giorno del No Imu day in salsa padana. I vertici del Carroccio si sono riuniti a Verona, per contarsi, tirare le somme e rilanciare un movimento ferito dagli scandali giudiziari. Sul palco ci sono tutti: dal nuovo leader Roberto Maroni al sindaco Flavio Tosi, passando per il fondatore e presidente Umberto Bossi. Nonostante il caldo estivo ci sono anche i militanti che Maroni ringrazia più volte dal palco. Nel mirino dei padani c'è, prima di tutto, il premier Mario Monti. "Il governo è da licenziare, a cominciare dal ministro Elsa Fornero", tuona Roberto Maroni dalla manifestazione dei sindaci padani. "Sono da licenziare a partire da Fornero noi vogliamo licenziare questo governo: non abbiamo paura delle elezioni anticipate, perchè il popolo, la sovranità del popolo, ha sempre ragione". "L'esecutivo è abusivo, combina disastri e sta saccheggiando il nord e si occupa solo della Salerno-Reggio Calabria. Questo è un governo che va mandato a casa subito", prosegue il neoleader del Carroccio.

Sulla stessa lunghezza d'onda il Senatùr: "Napolitano, Monti, noi tutti ci ricorderemo di voi, ha attaccato, spiegando che il vostro malfatto non sarà dimenticato e che non passa più niente da parte di chi colonizza il nord. Questi dicono tanto la secessione non la fanno, ma prima o poi ci metteremo tutti in strada: io davanti e gli altri dietro, e vediamo se si fa o no". Bossi poi getta un occhio allo specchietto retrovisore e torna a parlare della fine del governo della coalizione di centrodestra: "Troppo facile aver fatto cadere Berlusconi quando il bilancio andava bene, quando c’eravamo noi i conti quadravano. Noi non avremmo toccato le pensioni e le case della gente. È stato un errore di Berlusconi non aver detto no al governo dei professori.

Doveva dire no al governo Monti, la Costituzione non dice che il presidente della Repubblica può cambiare un governo democraticamente eletto. Lo stato non può attaccare un partito prima delle elezioni". Più smarcato il padrone di casa Flavio Tosi che attacca l'Imu, ma non invita a non pagare la tassa.

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