Arriva l’Imu mascherata: costerà fino a 30 miliardi. Passa la patrimoniale Pd

Debutta l’imposta Iuc, sarà una stangata sulle seconde abitazioni. Forza Italia pronta al no: "Solo un imbroglio"

Arriva l’Imu mascherata: costerà fino a 30 miliardi. Passa la patrimoniale Pd

Roma - La riforma della casa è di­ventata un «gioco delle tre car­te », per Daniele Capezzone. «L’ennesimo imbroglio del go­verno Letta- Alfano», ha attacca­to Renato Brunetta. Insomma, una «fregatura», era il coro che ieri si levava da Forza Italia, an­che se il giudizio ufficiale degli azzurri arriverà solo oggi. Nel tardo pomeriggio sono ar­rivati gli emendamenti più atte­si alla legge di Stabilità, quelli che riguardano la tassazione degli immobili. In gioco, oltre ai soldi dei contribuenti, anche una partita politica che riguar­da la partecipazione del partito di Silvio Berlusconi alla maggio­ranza e il «peso»del Nuovo cen­tr­odestra all’interno della coali­zione. Le modifiche presentate dai relatori Giorgio Santini (Pd) e Antonio D’Alì (Ncd),sono state annunciate come la nascita di una nuova tassa, l’Imposta uni­ca comunale (Iuc), che «non riguarderà le prime case ad ecce­zione di quelle di lus­so ». La realtà è molto di­versa. Il nuovo regi­me ricalca, di fatto, la vecchia proposta del Partito democratico: alleggerisce un po’ il peso dell’imposta per una parte dei pro­prietari di prima ca­sa, colpisce le altre abitazioni principali e stanga la seconda. La nuova Iuc sarà composta da una par­te patrimoniale, cioè sul valore dell’immobile come la vecchia Ici. Poi dalle due tas­se già previste dalla Legge di sta­bilità, quella sui servizi e quella sui rifiuti. Le abitazioni princi­pali saranno escluse solo per la prima parte mentre pagheran­no sia Tari, sia Tasi. Niente di nuovo, quindi, ri­spetto alla formulazione già prevista dalla manovra e boc­ciata dal Pdl. A parte un allegge­rimento da 500 milioni sotto for­ma di detrazioni che saranno decise dai comuni sulla prima casa per la parte che riguarda i servizi. La legge si premura an­che di individuare le categorie destinatarie dello sconto fisca­le: anziani, single e italiani emi­grati all’estero. La stangata si annuncia particolarmente pe­sante per le seconde case che - anche se non è ancora chiaro­potrebbero essere gravate dalla vec­chia Imu, dalla nuo­va Iuc e anche dal­l’ampliamento della base imponibile Ir­pef. Quello che è certo è che per gli italiani il conto sarà salato, da previsioni (quelle più pessimistiche) se non salatissimo. I contribuenti sono passati dall’Imu ver­sione Berlusconi che dava 10-11 miliardi a quella di Monti, che era arrivata a 24 mi­liardi. Nel 2013, pa­rentesi felice, l’esclusione delle prime case ha portato il gettito teorico a 20 miliardi, anche se poi i comuni hanno alzato le ali­quote sulle seconde riportan­dolo a 24. In prospettiva potran­no alzarle ulteriormente por­tanto il conto a 28 miliardi se non 30 miliardi, prevede Rena­to Brunetta. «Il governo - è il commento dell’economista di Forza Italia - ha disatteso gli impegni di maggioranza e ha imbrogliato gli italiani. Come farà Alfano ad accettare una simile violenza?» «Quanto si tornerà a pagare, dunque, sulla prima casa? For­se meno- spiega Capezzone- ri­spetto al 2012, se i Comuni si li­miteranno all’aliquota stan­dard. Probabilmente di più se, viste le difficoltà, applicheran­no l’aliquota massima». Fortemente critico anche il giudizio di Confedilizia. Il presi­dente Corrado Sforza Fogliani ha espresso «profonda delusio­ne » per quella che considera una «reiterata vittoria del parti­to della spesa e dello spreco lo­cale » che «non attenuata dal pur positivo riferimento alla ne­cessità che le aliquote d­ella tas­sa servizi siano correlate da par­te dei Comuni ai servizi e ai loro costi».Nodi critici per Confede­razione, la tassazione sugli im­mobili non locati. Soddisfatto il Ncd. Per il capogruppo alla Ca­mera Maurizio Sacconi, l’impo­sta «separa l’aspetto patrimo­niale da quello per i servizi mu­nicipali » e dei rifiuti e i «confer­ma » l’esclusione «della prima casa dalla imposizione patri­moniale ».

Altra novità di rilevo sulla leg­ge di Stabilità, è stato cancella­to che permetteva alle pensioni fino a 2mila euro una piena riva­lutazione. Confermata la sana­toria delle cartelle e la revisione delle concessioni sulle spiagge. Sugli stadi le modifiche sono rinviate alla Camera. E proba­bilmente non saranno le uni­che.

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