Barbara Berlusconi stoppa i boatos: non scendo in campo

La figlia del Cavaliere: "Non ho intenzione di fare politica, voci totalmente infondate"

Barbara Berlusconi stoppa i boatos: non scendo in campo
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All’indomani della sua nomina nel Consiglio di amministrazione del teatro alla Scala, c’era già chi vedeva in Barbara Berlusconi un possibile attore della scena politica lombarda dei prossimi anni. Tanto che lo stesso Matteo Salvini, a domanda diretta, si è trovato nella condizione di esprimere un giudizio.

«Non mi sembra si sia messa a disposizione», spiega il vicepremier durante una visita a uno dei cantieri milanesi delle prossime olimpiadi invernali. Aggiungendo: «Una o due idee come Lega di un uomo o di una donna milanesi in testa ce le ho. Le due persone che ho in testa non penso che abbiano tessere di partito».

Chi la conosce conferma che la terza figlia del Cavaliere non nutre ambizioni prettamente politiche. Come il resto della famiglia, però, non si sottrae a ricoprire un ruolo attivo nel mondo della cultura lombarda e milanese in particolare.

La conferma di questa posizione arriva dalla diretta interessata che ieri ha fatto visita al governatore Attilio Fontana nel suo ufficio a Palazzo Lombardia. «Si tratta di un’ipotesi totalmente infondata» commenta Barbara Berlusconi, spazzando via la ridda di voci e ipotesi che la vedrebbero pronta a scendere in campo per giocare la sua partita in politica, sulle orme paterne. «Non ho intenzione di fare politica - aggiunge -. Le indiscrezioni che escono, lo sottolineo, sono totalmente infondate».

A Palazzo Lombardia la Berlusconi ha incontrato il governatore Fontana e l’assessore alla Cultura Francesca Caruso. L’incontro arriva a una settimana dalla sua nomina nel Cda del Teatro alla Scala proprio su indicazione della giunta regionale. «Si è trattato di un colloquio proficuo e cordiale - spiega l'assessore Caruso - per ribadire il ruolo centrale della Scala nella scena culturale lombarda e internazionale». La Scala, ribadisce l’assessore è un «simbolo della tradizione operistica italiana e un punto di riferimento globale per la cultura. Il nostro impegno è volto a rafforzarne il prestigio e a valorizzarne il legame con il territorio. Auguro a Barbara Berlusconi buon lavoro per questo incarico di grande responsabilità». Una nomina, quella della Berlusconi, che Forza Italia ha salutato con favore.

Apprezzamento che sintetizza bene il saluto di Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti del partito.

«La nomina nel Cda della Scala da parte della Regione Lombardia è un riconoscimento per le sue capacità e il suo percorso professionale scrive su X il parlamentare azzurro -, che conferma il contributo della famiglia Berlusconi alla città di Milano, al mondo dell'economia e della cultura».

Dalla morte del fondatore di Forza Italia nel giugno del ’23 sono stati in molti a vedere nei suoi eredi i potenziali continuatori del suo ruolo politico. D’altronde il loro sostegno a Forza Italia non è mai venuto meno. Sia Marina che Pier Silvio hanno sempre negato ogni mira politica. Non rinunciando, però, a intervenire su alcuni temi del dibattito pubblico particolarmente sentiti. Da lì le speculazioni sui loro nomi.
Speculazioni che hanno interessato anche la terzogenita Barbara allorché ha replicato alle critiche del sindaco Sala nei confronti della decisione della Regione di intitolare lo scalo di Malpensa a suo padre.

La stessa Barbara Berlusconi è poi intervenuta di recente sull’ipotesi della separazione delle carriere salutando con favore la realizzazione della riforma.

Sul tema della giustizia hanno fatto rumore anche le sue parole all’annuncio di un’inchiesta sulla Meloni a proposito del

rimpatrio del libico Almasri. «Non so se è giustizia a orologeria ma il sospetto è lecito», disse ricordando la somiglianza con quanto accaduto al padre cui fu notificato un avviso di garanzia al padre nel novembre del ’94.

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