Non si ferma la battaglia di Marco Pannella per denunciare la grave situazione delle carceri italiane. Il leader storico dei radicali è al settimo giorno di sciopero della fame e della sete. Intanto cresce la mobilitazione su internet e sui social network, con messaggi di sostegno alla lotta non violenta per la legalità, l’amnistia e il ripristino della giustizia. Il punto su cui Pannella insiste è questo: l'affollamento delle carceri pone l'Italia in una condizione di palese illegalità rispetto al diritto internazionale e alla Costituzione stessa.
Il ministro della Giustizia Paola Severino ha fatto visita alla clinica romana in cui era ricoverato (nel frattempo è uscito, ndr) il leader radicale. Il Guardasigilli non ha incontrato Pannella ma ha avuto un colloquio con il primario e con Rita Bernardini. A loro ha lasciato una lettera personale da consegnare a Pannella.
"Sto mangiando qualche caramella per poter parlare, ma non ho bevuto nulla", ha detto il leader radicale al Tgcom24. Qualcuno per queste caramelle prenderà in giro Pannella. Ma l'anziano leader rischia la vita. Domenica sera ha accettato il ricovero in ospedale. Secondo il bollettino medico "persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione - spiega il professor Claudio Santini - si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa". Dopo qualche ora è uscita la notizia: nonostante la "sofferenza renale grave" nel pomeriggio Pannella ha deciso di lasciare la clinica dove era ricoverato, malgrado la ferma contrarietà dei medici. "I sanitari - spiega il primario Santini - hanno illustrato nuovamente al paziente i rischi elevatissimi ed imminenti di complicanze gravi, ma l''onorevole Pannella non ha accettato di sottoporsi alle terapie proposte".
Sulla gravità della situazione carceraria interviene anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della cerimonia per lo scambio degli auguri con le alte cariche dello Stato: "Sta per scadere il tempo utile per approvare" il provvedimento sulle carceri al Senato. "Ma con quale senso di umanità e civiltà ci si può sottrarre a un minimo sforzo per alleggerire la vergognosa realtà carceraria che macchia l'Italia?".
Questa mattina parlamentari e dirigenti radicali hanno presentato all'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) una denuncia nei confronti della Rai per l'inottemperanza alla delibera n. 354/12/CONS con la quale l'Agcom aveva ordinato a Viale Mazzini "di assicurare la trattazione delle iniziative intraprese dai Radicali e dal loro leader sul sovraffollamento delle carceri in programmi di approfondimento, entro il termine di quattro mesi a decorrere dal mese di settembre 2012".
Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, in una nota "invita fortemente Pannella a sospendere lo sciopero della fame e della sete la cui prosecuzione pone a rischio la vita dell’esponente radicale. Fini esprime al contempo comprensione, apprezzamento e considerazione per le ragioni che hanno indotto Pannella a intraprendere tale forma estrema di protesta".
"Voglio esprimere un appello accorato al mio conterraneo Pannella perché sospenda lo sciopero della fame e della sete, viste le sue precarie condizioni di salute", sottolinea in una nota il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. "Non abbiamo condiviso molte delle battaglie radicali contro il sindacato, ma un tema come quello della amnistia e dei diritti civili per i detenuti ci vede solidali e partecipi con l'iniziativa di Pannella - aggiunge Bonanni - la questione spinosa del sovraffollamento delle carceri italiane e delle palesi disfunzioni della macchina giudiziaria, sono problemi che riguardano tutti i cittadini italiani, senza distinzione di classe o di fede politica".
"Le carceri italiane sono lo specchio di un Paese senza legalità - dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante - per questo sosteniamo oggi come sempre la battaglia di Pannella e dei radicali per l’amnistia e chiediamo che il governo, che le forze politiche più sensibili a questo tema non restino muti. L’amnistia è l’unica risposta tempestiva ed efficace a questa vergogna, una risposta che avrebbe anche l’effetto positivo di alleggerire i tribunali di una mole immensa di piccoli processi arretrati".
Solidarietà a Pannella anche dall'Unione delle camere penali, che "invita le istituzioni ad adottare ogni soluzione emergenziale per affrontare il degrado umano delle carceri italiane. Anche noi avvocati penalisti - sottolinea in una nota l’organizzazione - intendiamo indirizzare il segno della nostra solidarietà e del nostro impegno a Marco, dichiarando la disponibilitò della Giunta e dei Presidenti delle Camere Penali ad accogliere le istanze che Pannella sottopone nella battaglia contro l’illegalità della condizione carceraria".
Su Twitter Roberto Saviano ha scritto: "Rispetto lo sciopero della fame e della sete di Pannella per la legalità nelle carceri #iostoconmarco". Pronta la risposta del leader radicale: "A Robè, grazie ma io sto per il trittico indissolubile Amnistia, Diritto, Legalità per TUTTI e non per i carcerati. I carcerati lottano, soffrono, vivono loro per tutti gli altri, voialtri, noialtri e per tutto questo abbiamo POCHISSIME ORE. Bye bye".
Vasco Rossi affida a Facebook il suo messaggio a Pannella: "Esprimo la mia solidarietà e vicinanza a Pannella che rischia la sua vita per difendere un diritto civile (carceri troppo affollate e condizioni di vita non più umane)! Personalmente vorrei rivolgere con affetto un appello a Marco affinché lo sospenda perché le sue condizioni di salute sono davvero critiche".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.