C’erano una volta i quartieri popolari, quelli del proletariato e della classe operaia, quelli del pienone di voti al Partito comunista. Oggi i quartieri popolari ci sono ancora, forse numericamente anche più di prima: ugualmente malmessi, impoveriti dalla crisi economica e fiaccati da costanti problemi di sicurezza e immigrazione. Difficilmente, però, votano ancora a sinistra, di certo non sostengono il Partito democratico. Là dove un tempo la gente girava con la tessera della Cgil nel portafoglio e in tasca l'Unità, oggi, nel segreto dell’urna, barrano il simbolo della Lega o di Fratelli d'Italia.
La metamorfosi della geografia del voto nei quartieri popolari riflette perfettamente la metamorfosi della sinistra e degli eredi di Enrico Berlinguer. Una sinistra sempre più radical chic che per inseguire le ong pro migranti, le comunità arcobaleno e gli invasati dell’ideologia green s’è andata a rinchiudere nelle oasi dorate delle ztl milanesi e romane sacrificando sull’altare del politicamente corretto le battaglie a sostegno delle famiglie più bisognose. Degna erede di questa sinistra è Elly Schlein, ex sardina venuta della Svizzera per risollevare le sorti di uno sconfitto Pd e finita sbertucciata in mercato rionale di Cagliari. Accorsa per sostenere la candidatura di Alessandra Todde alle regionali, la segretaria dem è stata sonoramente contestata da una pensionata. "Vada a lavorare", l’ha affrontata faccia a faccia. E le ha raccontato dei 25 anni passati in un’impresa di pulizie a 500 euro al mese.
Rimasta lì per lì di stucco, la Schlein ha sfoderato un sorriso di circostanza e ha portato a casa la tirata d’orecchie. Poi, qualche giorno dopo, in un salotto tivù di La7, dove si trovava sicuramente più a proprio agio che tra le strade di un quartiere popolare sardo, ha candidamente ammesso quanto fosse sorpresa di aver trovato "solo una persona così arrabbiata". "Per me è un miracolo – ha detto – un miracolo che fosse solo una".
Anziché votarsi ai miracoli, forse Elly dovrebbe interrogarsi su chi ha voltato le spalle a chi. Certo, il numero di fabbriche in Italia si conta ormai sulle dita di una mano. E insieme ad esse è andata ad estinguersi anche la classe operaia. Ma le fasce meno abbienti, le famiglie che faticano a tirare fino a fine mese, i poveri che Conte e Di Maio avevano cancellato per decreto, ci sono ancora.
Solo che hanno aperto gli occhi. E hanno ben chiaro che il partito delle tasse con sede al Nazareno s'è rintanato nel centro storico e non ha alcun interesse a battersi per rendere più dignitosa la vita nei quartieri popolari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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