Giorgio Napolitano non concederà la grazia a Silvio Berlusconi. Lo dice il Quirinale secondo cui non sono "non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del Capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti", ma ora sono stati manifestati "giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni".
"Su tutti i problemi relativi alla sentenza definitiva di condanna pronunciata l’1 agosto scorso dalla Corte di Cassazione nei confronti del sen. Berlusconi, il presidente della
Repubblica si è in questi mesi sempre espresso e comportato in coerenza con la sua ampia dichiarazione pubblica del 13 agosto. Nulla è risultato però più lontano del discorso tenuto sabato dal sen. Berlusconi dalle indicazioni e dagli intenti che in quella dichiarazione erano stati formulati", sostiene l'ufficio stampa del Quirinale, che chiede per conto di Napolitano di "non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità".
"Napolitano ci avverte che non possiamo nemmeno esprimere pacificamente il nostro dissenso per l’aggressione a Berlusconi? In un’Italia in cui si assiste con sempre più frequenza a manifestazioni violente su cui non ricordo note preventive delle massime istituzioni? In un’Italia in cui su altre vicende il Quirinale fa note di plauso per una tutela preventiva ad altre personalità dello Stato? Non partecipo ai cori anti Quirinale ma sono davvero sbigottito", afferma Maurizio Gasparri, mentre Renato Brunetta esprime "dolore e sconcerto" per le parole del Capo dello Stato. "È stato ed è il responsabile dell’attuale situazione in cui versa la politica italiana", accusa il capogruppo FI alla Camera, "Ha usato largamente dei suoi poteri. Lui, figlio di una legge elettorale che tanto disprezza e che grazie al dubbio successo di 24mila voti della sinistra gli ha consentito di ascendere per la prima volta al Colle, poi è stato rieletto in funzione della fine di una guerra civile che, purtroppo anche a causa delle sue omissioni, si è rinfocolata".
"È a dir poco irrituale la presa di posizione del Quirinale sul caso Berlusconi", aggiunge Saverio Romano, "La realtà è che si vuole espellere a tutti i costi il leader del centrodestra Berlusconi dalla vita politica del Paese. Ma la cosa più grave è che ci vogliono pure impedire di dirlo. Noi comunque non ci fermeremo e protesteremo, nel rispetto della legge e invitiamo al nostro fianco gli amici di Ncd che hanno avuto politicamente tutto da Silvio Berlusconi, anche gli attuali incarichi".
Diversa la reazione del Partito democratico, con Anna Finocchiaro che difende Napolitano: "Noi purtroppo non siamo più sbigottiti dalle esternazioni di Berlusconi. Ma continuiamo a non comprendere l’atteggiamento e i comportamenti di chi, a destra, continua a difendere in maniera irragionevole e scomposta parole sbagliate, inaccettabili, assurde e irrispettose che non dovrebbero essere patrimonio di chi è stato a capo del governo italiano", ha detto la senatrice, "Il comportamento del presidente, come spiegato nella nota del Quirinale, è stato ed è ineccepibile. Sarebbe ora che Gasparri e gli altri la smettessero di incendiare il clima politico. L’Italia ha bisogno di responsabilità".
Intanto Silvio Berlusconi prepara il contrattacco. Sarebbero infatti arrivate sul suo tavolo i documenti del processo Usa a Frank Agrama che lo scagionano dalle accuse di evasione.
"Dal 1994 ad oggi una mostruosa macchinazione nei miei confronti", ha detto il Cavaliere in un’intervista al Tg5, "Sinistra e Magistratura Democratica hanno attuato un piano per eliminarmi politicamente perché sono l’unico ostacolo alla loro presa del potere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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