Berlusconi chiude col botto: "Alziamo le pensioni minime"

Il Cav in tv garantisce sulla restituzione dell'Imu: "Trovo io l'accordo con la Svizzera e sono pronto a mettere i quattro miliardi di tasca mia"

Berlusconi chiude col botto: "Alziamo le pensioni minime"

Manca ancora qualche ora al game over della campagna elettorale quando Silvio Berlusconi torna sulla restituzione dell'Imu. Non ha gradito le critiche e le ironie arrivate dal centrosinistra il Cavaliere, ma soprattutto non ha preso affatto bene l'indagine avviata dalla Procura di Roma sui nove milioni di lettere inviate dal Pdl agli italiani per promettere la restituzione della tassa sulla casa. «Una cosa da pazzi», ripete Berlusconi ai suoi durante le riunioni che si susseguono a Palazzo Grazioli, perché «adesso siamo arrivati ai magistrati che indagano anche sugli impegni elettorali». Ed è per tutte queste ragioni che il Cavaliere decide di tornare sul punto nel corso di una intervista a Pomeriggio5. «Confermo l'impegno ad abolire la tassa nel primo Consiglio dei ministri e - aggiunge - se non rispetterò l'impegno i cittadini potranno farmi causa e chiedere che sia io a pagare». E ancora: «Ho capitali sufficienti per rispondere a tutti i cittadini». Il leader del Pdl, insomma, dice chiaro e tondo che è pronto a far fronte «personalmente» e con il suo patrimonio all'impegno preso. Fosse una partita a poker, quello di Berlusconi sarebbe un vero e proprio all-in.
Un Cavaliere che chiude la sua campagna elettorale in tv, lì dove era cominciata settimane fa. Salta, infatti, la trasferta a Napoli, dove il leader del Pdl doveva andare e tornare in treno. Ufficialmente per motivi di salute, vista la fastidiosa congiuntivite che si porta dietro da giorni. Così, alla Fiera d'Oltremare l'ex premier si appalesa solo con un videcomizio, mentre il resto della giornata lo dedica a cinque interviste televisive, ultima quella delle Tribuna elettorale di Rai2 che chiude le ostilità della campagna elettorale con il trittico Berlusconi-Bersani-Monti. E anche in questa occasione torna a parlare dell'Imu. «Sono pronto a prendere quattro miliardi della mia fortuna e metterli a disposizione degli italiani per restituirgli l'Imu», ripete il leader del Pdl a chi gli obietta che l'accordo con la Svizzera non si chiuderà prima del 2015. Insomma, «se nel primo Consiglio dei ministri non manterrò la promessa con quella lettera che ho mandato potrete farmi causa».
Il Cavaliere, poi, annuncia «un cambio di 180 gradi dopo l'austerità di Monti». «Ci scontreremo con una situazione difficile reduci dalle politiche del governo tecnico che ha applicato la cura suggerita dalla Germania che - attacca il leader del Pdl - ha portato a un'implementazione del debito pubblico e a una spirale recessiva molto pericolosa». «Noi - promette l'ex premier - faremo un cambio di 180 gradi della politica con l'applicazione della ricetta liberale: meno tasse, uguale più consumi, produzione e lavoro». Poi il leader del Pdl, come era nell'aria da qualche giorno, parla anche delle pensioni minime. «Ci sono cose mai comunicate ma che sono nel nostro programma», spiega. Per esempio, «bisognerà anche pensare ai pensionati con pensioni troppo basse facendo come abbiamo fatto nel 2001», cioè «quando portammo più di un milione pensionati ad un aumento delle pensioni che consente di sopravvivere».
Nell'ultimo giorno di campagna elettorale, però, non poteva mancare l'appello al voto utile e un affondo per Monti e Bersani. Sul primo: «Monti si è rivelato per quello che è veramente. Abbiamo scoperto alcune affinità con la sinistra come la convinzione che si devono aumentare le tasse, la diffidenza verso la libertà e l'autonomia, l'amore per il potere». Sul secondo: «La sinistra, dalla coalizione di Bersani e Vendola a quella di Ingroia, è un'armata Brancaleone cattiva e spietata che ci sottometterebbe».
Ma è anche su Beppe Grillo che punta l'indice il Cavaliere. Lo definisce un «istrione straordinario che ha fatto l'attore per tutta la sua vita» e si dice convinto che «Grillo non manderà a casa nessun politico», anzi «il risultato sarà quello di issare Bersani e Vendola a Palazzo Chigi». Insomma, «le cinque stelle del movimento di Grillo sono Bersani, Monti, Fini, Vendola e Casini». Ecco perché «se avete la testa sulle spalle non potete votarlo».

Ma Berlusconi sa bene che il comico genovese pesca anche tra i delusi del centrodestra ed è per questo che va dritto al punto: «Io non temo nessuno ma Grillo è pericoloso per il Paese perché può approfittare della delusione che molti moderati hanno provato».

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