"È un colpo di Stato". Questa la scritta apparsa su un maxistriscione che gli organizzatori della manifestazione di Forza Italia contro la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore avevano affisso sulla facciata dell’ingresso di Palazzo Grazioli. Alcuni funzionari della polizia hanno chiesto di rimuovere lo striscione per accertamenti. Luca D’Alessandro, deputato azzurro e capo ufficio stampa di Forza Italia, ha subito chiesto che venisse ripristinata quanto prima "la possibilità di esprimere liberamente ai manifestanti pensieri, opinioni e idee". Ma invano. L'appello è caduto nel vuoto. Tanto che è stata anche sbarrata la strada a decine di pullman impedendo ai sostenitori del Cavaliere di raggiungere via del Plebiscito
Le forze dell'ordine blindano la manifestazione di Forza Italia. Un atto di forza inaudito: nemmeno per i facinorosi No Tav o gli antagonisti più violenti vengono attuate restrizioni tanto lesive della libertà di espressione. Eppure lo striscione con la scritta "È un colpo di Stato" è stato strappato via ai manifestanti azzurri. La scritta avrebbe dovuto accogliere il Cavaliere che alle 16 interverrà sul palco allestito per l’occasione dal lato di via degli Astalli. "Abbiamo appreso - ha commentato D’Alessandro - che in spregio delle più elementari norme di libera manifestazione del pensiero e dimenticando quanto è accaduto in passato nel corso di ogni manifestazione, solerti funzionari hanno sequestrato un cartello che sarebbe stato esposto nel corso della manifestazione in sostegno di Silvio Berlusconi". Il deputato di Forza Italia si è augurato che "simili episodi non accadano più e che venga ripristinata quanto prima la possibilità per tutti i manifestanti di esprimere in libertà e democrazia opinioni, commenti e idee". I capigruppo azzurri, Renato Brunetta e Paolo Romani, presenteranno interrogazioni urgenti al ministro dell’Interno Angelino Alfano affinché "venga fatta piena luce su questo inaccettabile episodio".
La manifestazione contro la decadenza inizia tutta in salita. La tensione è forte. Il blitz delle forze dell'ordine è, infatti, un violentissimo attacco sia alla libertà d'espressione sia alla libertà di manifestazione. "La libertà di parola e di espressione è sottoposta al vaglio preventivo di qualcuno?", si chiede il deputato Daniele Capezzone. Nel Paese delle manifestazioni violente dei No Tav, degli antagonisti che bruciano bandiere, dei no global armati fino ai desti e dal volto nascosto dal passamontagna, delle vetrine distrutte e dei cassonetti infiammati, il centrodestra ha sempre organizzato manifestazioni pacifiche. "E questo faremo - ha assicurato Raffaele Fitto - non accettiamo censure preventive".
"Come mai questa attenzione è prevista soltanto per le nostre manifestazioni pacifiche? Che paura hanno? - ha incalzato Daniela Santanchè - da oggi siamo in uno Stato di polizia... e da domani in un regime".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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