Bersani imita Veltroni: "Non attaccherò Berlusconi"

Parlando alla stampa estera il leader del Pd assicura: "Non intendo fare una campagna elettorale su Berlusconi sì o no". E su Monti precisa: "Se vinco il primo colloquio lo farò con lui"

Bersani imita Veltroni: "Non attaccherò Berlusconi"

Sentendosi già (quasi) premier Pier Luigi Bersani si presenta a un incontro con la stampa estera e, come al solito, prende di mira l'avversario di sempre: "Basta una giravolta di Berlusconi per risolvere il problema delle prime pagine. Sono esterrefatto. Berlusconi non vincerà, cerca di salvare il salvabile ma io non intendo fare una campagna elettorale su Berlusconi sì o no. Gli italiani hanno gli elementi per decidere e decideranno che perde". L'intenzione - vedremo poi se sarà mantenuta o meno - ricorda quella di Veltroni nel 2008, che addirittura si sforzò di non nominare il suo sfidante, parlando di lui come "il principale esponente dello schieramento a noi avverso". Insomma, Bersani ora imita Veltroni.

Quando gli domandano se Monti potrebbe essere ministro, in caso di vittoria del centrosinistra, Bersani risponde così: "Ho detto al presidente Monti direttamente, e pubblicamente, che ritengo la sua figura debba continuare ad avere un ruolo per il paese. Mi fermo lì. Il giorno dopo le elezioni, se vincessi io, il primo colloquio vorrei farlo con Monti".

"Non ci sarà il problema dell'ingovernabilità - assicura Bersani - sia per i numeri sia per la politica. Noi il Porcellum non lo volevamo sia chiaro. La destra ci ha preso in giro". E quanto all'alleanza che ha dato vita alle primarie precisa: "Esiste un partito democratico che è il prodotto di diverse culture. Quanto alle nostre alleanze, Vendola e Nencini hanno sottoscritto il patto con no. Vendola - continua - è una forza politica saldamente europeista, anche se con dei punti di dissenso. Sul tema ambientale e sul tema dei diritti il partito di Vendola è prezioso".

Ma cosa intende fare la sinistra per rilanciare il Paese? L'Italia - osserva in un'intervista al giornale tedesco Die Welt - ha "urgente bisogno di investimenti" anche dall’estero, poiché "la cultura industriale ha in Italia un’antica tradizione".

Poi sottolinea che "il mondo vuole l’Italia e noi dobbiamo dargliela. Siamo famosi per i prodotti di punta dell’artigianato e della meccanica. Potrei addirittura scommettere che alcune fabbriche producono oggi una birra migliore di quella dei loro concorrenti in Germania".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica