O ha radicalmente cambiato idea oppure sta soltanto vendendo fumo. L'ultima sparata di Pier Luigi Bersani suona più come una trappola che come una dichiarazione d'intenti. Solo quanche giorno fa il segretario del piddì apriva alla possobilità di mettere le mani sui grandi patrimoni immobiliari, oggi fa una piroetta e assicura di non credere nella patrimoniale. Una folgorazione sulla via di Damasco? Un nuovo piano politico? Oppure solo una trovata da campagna elettorale?
"Non voglio fare Robespierre o Saint-Just: niente patrimoniale ma solo la tracciabilità fiscale". Intervistato da Radio24, Bersani ha spiegato di non volere la patrimoniale sui patrimoni finanziari, come invece aveva proposto nei giorni scorsi il leader del Sel Nichi Vendola, e smentisce categoricamente Silvio Berlusconi che lo accusava di voler mettere le mani sui risparmi degli italiani. In realtà, la giravolta è solo una trovata propagandistica. Il leader democratico sa di poter contare su una patrimoniale già in vigore: l'Imu. Ed è proprio sull'imposta, voluta da Monti, che intende agire. L'idea è quella di rimodularla togliendola alle fasce più basse creando una maggiore progressività e caricando i possessori di grandi patrimoni immobiliari. "A fronte di una detrazione del 5% - aveva spiegato nei giorni scorsi nello studio di Ballarò - dobbiamo caricare con un’imposta personale sui detentori di grandi patrimoni immobiliari dal valore catastale di 1,5 milioni di euro". Per quel che riguarda il resto dei patrimoni, invece, Bersani non intende concepire una patrimoniale: "Penso che il nostro problema sia la tracciabilità, per una Maastricht della fedeltà fiscale".
L'incubo patrimoniale, insomma, è tutt'altro che inconsistente. La sinistra smania, ma ancora non si è messa d'accordo. Se Vendola promette che, quando sarà al governo, andrà a "stanare" la ricchezza che deriva dalle rendite finanziarie, la Cgil di Susanna Camusso fa impallidire gli slogan anti ricchi del governatore della Puglia puntando a reperire 40 miliardi di euro all'anno dalla patrimoniale. Due posizione troppo radicali per Bersani che sente nell'aria l'impopolarità di un'ennesima patrimoniale dopo un anno di tecnici che hanno portato la pressione reale dal 48% al 53,9%.
Per questo, il segretario democratico trova l'escamotage e mira a rielaborare l'imposta sulla casa: ritoccando l'Imu, infatti, potrebbe stangare i grandi patrimoni senza essere accusato di aver introdotto una "nuova" patrimoniale. Un giochetto che serve solo da slogan ma che, a conti fatti, deve preoccupare seriamente gli italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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