Bologna, Bindi contestata dal mondo gay

L'iniziativa della comunità lgbt che accusa il presidente del Pd di aver mentito perché "per il matrimonio fra persone dello stesso sesso non occorre cambiare la Carta, basta applicarla"

Bologna, Bindi contestata dal mondo gay

"Non mi lamento mai, ognuno può manifestare come vuole ma temo che sia controproducente per la battaglia che fanno". Con queste parole, Rosy Bindi ha commentato la contestazione nei suoi confronti alla festa dell'Unità di Bologna.

Il presidente del Pd è stata oggetto di lancio di riso e brillantini per la sua posizione contraria ai matrimoni gay. L'azione è stata intrapresa dalle associazioni lgbt (Arcigay, Agedo, Famiglie arcobaleno, Arcilesbica). Il presidente del Pd ha definito come "un passo avanti molto importante" la posizione presa dal partito sulle unioni civili. "Se qualcuno non è convinto - aveva spiegato il vicepresidente della Camera prima di essere contestata - riponga il problema. Non capisco perché nel momento in cui si fa un passo avanti si debbano creare delle contestazioni che magari rischiano di far fare un passo indietro, non a me, non al partito, ma all’opinione pubblica".

Nel corso della serata, la comunità lgbt

ha distribuito 2mila volantini in cui si denunciano "le bugie di Rosy Bindi". Otto punti che contestano l'affermazione del presidente del Pd: "Il matrimonio fra gay è vietato dalla Costituzione".

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