Bossi rispolvera la secessione: Padania nuovo cantone svizzero

Bossi rispolvera la secessione: Padania nuovo cantone svizzero

RomaPer andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare? Il Ghisa, 1’ufficiale «austriaco» non avrebbe dubbi, stavolta: «Scendete giù dall’Appenzello esterno e interno, prendete per Canton San Gallo e i Grigioni, giù giù fino al Canton Ticino. Poi è praticamente fatta...». Totò e Peppino a piazza del Duomo, versione 2030, regia di Umberto Bossi.
È il gioco dei 26 cantoni, più un ventisettesimo aspirante a sorpresa: la Lombardia. Sceneggiatura che solletica tanto il Senatùr, «una bellissima idea, anzi ottima», dice. Unico dubbio la strada per arrivarci: quella lanciata sul Web e sottoscritta da 12mila mattacchioni (chissà se lo sono davvero), la petizione popolare per l’annessione; oppure quella su cui scherza pure l’Umberto: «Potremmo dichiarare guerra alla Svizzera e arrenderci subito».
Un blitz-krieg con obbiettivo dichiarato: segregare nelle Valli e non far scendere in campo i 300mila cacciatori bergamaschi, non sprecare neppure una delle pallottole padane più volte minacciate, farsi occupare tambur battente alleandosi con l’invasore (ma questa s’è già vista, in verità). Il resto verrebbe da sé: guardie armate di balestra sui rilievi della Prealpina, banche in ogni villaggio da Como a Casalpusterlengo, fabbriche di cioccolata a Varès e d’Emmenthal nell’Oltrepò pavese, orologi di precisione nella Bassa bresciana, vacche che ridono (vabbè, sono francesi, ma neppure quelle elvetiche se la passano male) ovunque sia rimasto un filo d’erba, da Mantova in su. Inutile aggiungere che finalmente Alinghi avrebbe un enorme specchio d’acqua tutto per sé, il Garda.
Che la prospettiva possa allettare anche il pacificissimo governo di Berna (l’ultima guerra combattuta risale al 1515, furono sconfitti dai francesi a Marignano) - considerato il reddito pro-capite di una delle regioni più ricche d’Europa - è abbastanza sicuro. Meno scontato capire se poi le truppe d’occupazione non prendano a trattare questi «svizzeri del Sud» milanesi un po’ come i prussiani trattano i loro connazionali dall’inflessione troppo meridionale. E senza contare, infine, che le varie anime della regione non perderebbero un minuto a proclamare la propria voglia di costituirsi in ulteriori cantoni: Canton monzese e Canton lodigiano, Canton Valtellina e Canton Grigna, in una gara a chi ce l’ha più lunga - l’autonomia.
Sarebbero i primi problemi, in una secessione che Bossi torna a sfoderare alla vigilia delle Amministrative come tratto identitario e dunque unitario per il Carroccio dilaniato dalle correnti e in cerca di rilancio. «L’Italia non è certo un Paese molto democratico - insiste - perché non è prevista la secessione, ma ci sono esempi in Europa di regioni che si mettono insieme al di là e al di qua della frontiera».
Però è l’opposizione al governo Monti la vera linea del Piave della Lega di oggi, un governo che Bossi si augura «vada in malora».

Forse anche perché, aggiunge, «quella disgrazia è pure di Varese», dunque quasi quasi un traditore della Causa. Uno che «avrebbe bisogno di una sveglia», se non di peggio. «In Germania un Monti non ci sarebbe stato, lo avrebbero bastonato». Motivo in più, diremmo, per restare saldamente zavorrati all’Italia.

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