Calenda permaloso, Elly Schlein la pasdaran e il rosicone Travaglio: il podio dei peggiori

Il leader di Azione sbrocca e se la prende con gli elettori. I dem si azzuffano sulla Meloni. E Travaglio tira fuori il peggio di sé contro il Cavaliere. Ecco i peggiori della settimana

Calenda permaloso, Elly Schlein la pasdaran e il rosicone Travaglio: il podio dei peggiori

Per il Partito democratico una settimana tutta da dimenticare. Iniziata male con la batosta alle elezioni regionali, e finita ancora peggio con l'assoluzione di Silvio Berlusconi al processo Ruby, i dem hanno trovato pure il modo per azzuffarsi tra loro. A far sbroccare i quattro moschettieri, che si contendono la poltrona di segretario alle primarie, sono state le parole benevole di Enrico Letta nei confronti del premier Giorgia Meloni. "Non è poi così male", ha ammesso. Dopo un'intera estate passata a demonizzarla, finalmente si è accorto che la realtà è un'altra. Ma fermi tutti: se pensate che questi siano il peggio della settimana, vi sbagliate di grosso. Perché sul podio dei peggiori ci finiscono Marco Travaglio e compagni della sinistra salottiera. Ma andiamo con ordine...

Sul gradino più basso troviamo il leader di Azione, Carlo Calenda. Incassata la sconfitta alle elezioni di domenica scorsa, è entrato a gamba tesa su chi è andato a votare: "Gli elettori decidono ma non hanno sempre ragione. Altrimenti non saremmo messi così". Ma ammettere che puntare tutto su Letizia Moratti in Lombardia o sostenere l'ex assessore di Zingaretti, Alessio D'Amato, nel Lazio non sono state affatto scelte vincenti, non sarebbe stato più semplice? Macché, figurarsi! Sentilo un po': "Avete tutti scritto che la Moratti era la candidata perfetta per la Lombardia. Il Lazio con un ottimo candidato e coalizione è andato peggio. Sono trent’anni che votiamo e siamo scontenti di chi votiamo. Sostengo da sempre che votiamo per ragioni sbagliate: appartenenza e moda". Moda o appartenenza, chissà! Si chiama democrazia. E se non lo hanno votato, un motivo ci sarà.

Ma veniamo al Partito democratico. Chi più di Elly Schlein, questa settimana, si merita un posticino nell'Olimpo dei peggiori? La medaglia d'argento è tutta sua. Ritira il premio a rappresentanza di tutti i marziani piddini. Eh sì, perché dalle parti del Nazareno stanno proprio su un altro pianeta. Mentre l'Unione europea ci attovagliava l'ennesima stangata mettendo al bando le auto a benzina e a diesel, sacrificandole sull'altare dell'ideologia green, i dem erano distratti ad azzuffarsi tra di loro. Il motivo? Tutta colpa di Letta che al New York Times ha osato dire che la Meloni non è poi così male. Ma se con lui (ormai ex col foglio di via) si sono trattenuti, quando Stefano Bonaccini gli ha dato ragione ammettendo che "Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace", hanno tutti sbroccato. A partire dalla Schlein. "Non sono d'accordo", ha commentato prima di snocciolare tutti i demeriti del premier e del governo e passare poi ad attaccare Berlusconi dopo l'assoluzione. “Non commento le sentenze ma faccio volentieri un commento politico su Berlusconi". E giù con l'odio: "Fa parte di una classe politica incapace, nell’attaccamento al potere, di immaginare il futuro. È incredibile che siamo ancora qui a parlarne". Serve altro per assicurarle il secondo posto dei peggiori. Per noi no: è tutto suo.

Sul gradino più alto, invece, troviamo i rosiconi della sinistra. Li avete sentiti dopo la chiusura del processo Ruby? Il fatto non sussiste. Berlusconi assolto. E loro? Incazzati neri. Chi sono? I soliti: Massimo Giannini, Maurizio Molinari ma soprattutto Marco Travaglio. L'assoluzione del Cavaliere li ha mandati in tilt. Prendete Repubblica. Titolo d'apertura: Berlusconi: ora i pm alla sbarra. E la notizia dell'assoluzione? Magicamente nascosta nell'occhiello. Idem per la Stampa! Un gioco di prestigio e la notizia viene confinata nel catenaccio. E poi dentro tutti a disquisire sul "cavillo" che ha salvato il leader di Forza Italia. Ma davvero dopo undici anni di accanimento giudiziario e mediatico siamo davvero ridotti così male? Il peggio del peggio, però, lo hanno fatto al Fatto Quotidiano. Titolo di prima pagina Criminali in festa: pagare per farla franca non è reato.

Il tutto condito con una oscena vignetta in cui Mario Natangelo ritrae il Cavaliere sulla tomba di Niccolò Ghedini. Terribile! Non ce la fanno ad accettare la verità. E per questo (e molto altro) Travaglio & Co. si beccano il primo posto!

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica