Susanna Camusso, a New York per partecipare alla 56esima sessione della Commissione sullo stato della donna delle Nazioni Unite, ai margine dei lavori trova il tempo per dedicare una battuta al confronto in atto sul tema del lavoro.
Il dialogo con il governo, sottolinea il segretario della Cgil, "ha avuto una partenza faticosa" e non mancano certo "preoccupazioni" sulle risorse che serviranno a coprire gli ammortizzatori sociali, che necessitano di un ampliamento. Altrettanto necessario sarà lavorare per "ridurre la precarietà" ed evitare un riproporsi delle "modalità riscontrate sul tema delle pensioni", che il suo sindacato non ha condiviso.
Il giudizio della Camusso non è comunque del tutto negativo e con le trattative che vanno avanti - lunedì l'incontro sulla riforma del lavoro - a suo dire non manca spazio anche per l'ottimismo, che però "deve andare di pari passo con la volontà" di arrivare a un punto di incontro, "a un accordo necessario", che "non vediamo ancora".
Per arrivare a una decisione comune sarà di fondamentale importanza parlare delle risorse che il governo intende destinare al sistema di tutele. E la Camusso su questo non transige: "Se la via che si intende seguire è quella dei licenziamenti facili, questo non è per noi né possibile né ragionevole". E minaccia: il rischio è non quello di una "fiammata ma bisogna immaginarsi una tensione sociale di lungo periodo, che non è oggi nell’interesse del Paese". Resta comunque la priorità di sapere quale sistema di ammortizzatori sia al vaglio "quante risorse" siano destinate "e come s'intende attuarlo".
Alle parole della Camusso risponde Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl,
che via twitter auspica: "Spero che il governo voglia un accordo innovativo ed equilibrato e non fornisca alibi o dia stura a chi minaccia o rincorre tensioni sociali". E conclude: "La Cisl farà la sua parte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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