Casini "sbianchetta" il suo nome dal simbolo Udc

Occhi puntati sull'appuntamento di Chianciano. Da ItaliaFutura a un folto stuolo di ministri: tutti al lavoro per la costruzione della nuova "Cosa Bianca"

Nell'immobilismo centrista qualcosa di impercettibile si muove. Niente di ché. Perché la strategia di Pier Ferdinando Casini resta sempre quella di restare a guardare, brigare sottobanco, ma restare a guardare. Tuttavia, l’Udc non ha intenzione di lascersi alle spalle l’appuntamento di Chianciano senza aver dato un contributo fattivo alla costruzione della nuova "Cosa Bianca". Gli occhi sono puntati sugli scenari che si apriranno dopo le elezioni.

Dopo l’improvvisa accelerazione di agosto e l’altrettanto repentina marcia indietro sulla designazione dell’happening centrista come punto di partenza per la costruzione della nuova aggregazione dei moderati, l’appuntamento di Chianciano si candida ad essere anche dal punto di vista formale il seme che, nel giro di pochi mesi, potrebbe germogliare tra le file dei moderati. Per farlo l’Udc aveva addirittura messo sul piatto, nei mesi scorsi, lo scioglimento del partito. Un gesto giudicato poi affrettato, considerata la lunga gestazione della creatura nascitura, ma che potrebbe essere anticipato da una innovazione che non sarà solo formale. Nella tre giorni di Chianciano il segretario del partito Lorenzo Cesa svela il nuovo simbolo dell'Udc che da oggi si chiama "Italia". E la fattiva dimostrazione di disponibilità nei confronti dei futuri alleati è la cancellazione del nome di Casini. Un segnale del leader centrista che mostra così la disponibilità a fare un passo indietro, rinunciando a personalismi, per il bene della futura cosa comune.

Quello di Chianciano sarà per il resto un appuntamento interlocutorio, anche in vista delle prossime mosse che faranno i futuri alleati nelle prossime settimane. A partire dalla convention che il patron della Ferrari ed animatore del think tank ItaliaFutura, Luca Cordero di Montezemolo, intende lanciare a novembre con Oscar Giannino e i giovani di Zero+. Sul palco dei centristi, in una convention che aveva l’ambizione di offrire un palcoscenico ai protagonisti della futura aggregazione, sfileranno personalità alcune delle quali potrebbero figurare tra i possibili futuri sfidanti alle prossime elezioni. Tra gli altri ci saranno anche diversi ministri del governo Monti: da Andrea Riccardi a Lorenzo Ornaghi, da Corrado Clini a Filippo Patroni Griffi. E soprattutto ci sarà il titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera. E ancora: sarà presente l’ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e tutti i presidenti delle associazioni professionali di area cattolica dalla Confcooperative e alla Coldiretti, dalle Acli al Forum delle associazioni di ispirazione cattolica, insieme alla Confagricoltura e alla Confartigianato. Ci saranno anche il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il pidiellino Beppe Pisanu.

E ancora: il governatore del Trentino Lorenzo Dellai, che ha da poco ospitato le celebrazioni di De Gasperi, e Nicola Rossi (per ItaliaFutura). Tutti presenti per tracciare una prima stesura al programma di quelle che vogliono essere a Chianciano "Le Primarie delle Idee".

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