Che Camus possa illuminare le coscienze. Anche quella di Landini

Il segretario della Cgil ha regalato alla Meloni una copia de "L'uomo in rivolta". Ma il libro di Camus rivendica una unità non una divisione

Che Camus possa illuminare le coscienze. Anche quella di Landini
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È diventato il mantra di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil in stato di ribellione permanente: "Rivolta". "Rivolta". "Rivolta". Prima, lanciando lo sciopero generale del 29 novembre indetto contro la manovra economica del governo Meloni, ha detto: "Credo che sia arrivato il momento di una rivolta sociale perché avanti così non si può più andare". Poi, a sciopero in corso, lo ha ribadito: "Continuo a pensare che di fronte a quello che sta succedendo c’è bisogno di una rivolta sociale perché è in discussione la libertà delle persone". E stamattina, poco prima di entrare a Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio, ha alzato la provocazione, dal livello sindacale a quello culturale. "Regalerò a Giorgia Meloni il libro di Albert Camus L'uomo in rivolta, perché di fronte a un livello di ingiustizia e di diseguaglianze come quello che si sta determinando, le persone non devono girarsi dall’altra parte".

Le provocazioni sono il sale della politica. E i libri il sale della conoscenza. Non può esserci regalo più gradito e viatico migliore per cominciare una discussione fra le parti. Sapendo però – e deve averne coscienza prima di tutto Maurizio Landini – che la rivolta di Albert Camus non è quella delle barricate in piazza, dei tumulti, degli assalti ai poliziotti, degli scioperi selvaggi che ogni venerdì lascia a terra cittadini e lavoratori. No. La vera rivolta per Camus – se ricordiamo bene la lettura che abbiamo fatto all’università - è ricerca del senso dell’equilibrio non azzeramento della situazione esistente, è un’azione creatrice e non distruttrice, la rivolta rivendica una unità non una divisione, la rivolta è una richiesta di solidarietà, non una rivoluzione.

E quel libro – motivo per il quale non a caso ruppe con un "integralista" come Jean-Paul Sartre, è una lezione di coraggio, generosità e moralità. Non di provocazione, minaccia e conflitto. Con l'augurio che i libri illuminino le coscienze, e non le incendino, buona lettura. A Giorgia Meloni. E a Maurizio Landini.

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