"Ci vuole cacciare". "Schlein ascolti": il caos del Pd si allarga

Clima di sconcerto e irritazione nel mondo dem, sempre più una polveriera. Interviene anche Bonaccini: “Chi esce sbaglia, ma Schlein ascolti chi non la votò”

"Ci vuole cacciare". "Schlein ascolti": il caos del Pd si allarga
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Clima rovente nel Partito Democratico, sempre più una polveriera. La fuga in Liguria destinazione Calenda di trenta dirigenti ha confermato i malumori nei confronti della linea di Elly Schlein, ma la segretaria non sembra intenzionata a ricucire, anzi. Le parole alla festa del Fatto Quotidiano hanno acuito le divisioni e il clima nell’area riformista dem è di stupore, sconcerto e irritazione. C’è la consegna del silenzio per "rispetto dei militanti" alla vigilia della chiusura della festa nazionale di Ravenna, ma le chat ribollono.

"Delle due, l'una: o Schlein non ha capito che sta succedendo nel partito, nei territori oppure ci vuole buttare fuori", dice un dirigente della minoranza all'Adnkronos. Parole nette, forti, che seguono il monito di Lorenzo Guerini: “Non si può ignorare il disagio”. Nella serata di sabato è arrivato anche il commento di Stefano Bonaccini: "Io penso che chi esce sta sbagliando, ma quando vieni eletto segretario di un partito hai il dovere di ascoltare e rappresentare anche chi non ti ha votato tra gli iscritti, bisogna anche cogliere qualche malessere", le sue parole alla festa nazionale dell'Unità a Ravenna.

"Io non mi sento minimamente a disagio, ma mi aspetto che domani Elly Schlein faccia un discorso che rassicurerà sul fatto che abbiamo bisogno non di un partito che diventi più piccolo e più radicale ma che diventi più largo e che sappia essere il perno di un nuovo centrosinistra”, ha aggiunto Bonaccini: “Non possiamo deludere le aspettative di milioni di persone che dopo tante sconfitte hanno voglia di vederci presto tornare a vincere".

A gettare benzina sul fuoco al Nazareno ci aveva pensato la Schlein con un intervento a gamba tesa: "E sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via dopodiché se noi ci rendiamo conto che qualcuno che possa non sentirsi a casa in un Pd che si batte per il salario minimo, per la scuola, per l'ambiente, per i diritti, per il lavoro di qualità, allora forse l'indirizzo era sbagliato prima". A rincarare le polemiche la presa di posizione di Piero Fassino, tra i dirigenti della minoranza dem: "Voglio sperare che le parole di Elly Schlein siano andate al di là dei suoi reali convincimenti. Non posso pensare che di fronte alla fuoriuscita di dirigenti e militanti in sofferenza, l'unica risposta della segretaria del partito sia che avevano sbagliato a scegliere il Pd.

Detto peraltro a militanti e dirigenti iscritti al Pd molto prima della adesione di Elly Schlein. Ci si rallegra di chi arriva, non di chi parte". Non è escluso che arrivi una richiesta di chiarimento alla segretaria, magari in una Direzione.

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