Pd in crisi ma la Schlein snobba gli addii: "Sbagliano loro..."

Il partito è una polveriera ma la segretaria se ne infischia: "Fuoriuscite? Il cambiamento incontra resistenze"

Pd in crisi ma la Schlein snobba gli addii: "Sbagliano loro..."
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Il Partito Democratico continua a perdere pezzi, ma Elly Schlein se ne infischia. I dem sono in crisi, c'è divisione sui grandi temi, eppure la segretaria tira dritto, forte del sostegno della sua frangia. Ospite della festa del Fatto Quotidiano, l'ex vice di Bonaccini non ha utilizzato troppi giri di parole: "È sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via, dopodiché se noi ci rendiamo conto che qualcuno che possa non sentirsi a casa in un Pd che si batte per il salario minimo, per la scuola, per l'ambiente, per i diritti, per il lavoro di qualità, allora forse l'indirizzo era sbagliato prima".

Il riferimento è alla fuga dal Pd ligure di 30 dirigenti - tra cui la consigliera più votata a Genova Cristina Lodi e il consigliere regionale Pippo Rossetti - che hanno sposato il progetto di Calenda. Le parole di Schlein non sono passate inosservate al Nazareno, perentorio Piero Fassino: "Voglio sperare che le parole di Elly Schlein siano andate al di là dei suoi reali convincimenti. Non posso pensare che di fronte alla fuoriuscita di dirigenti e militanti in sofferenza, l'unica risposta della segretaria del partito sia che avevano sbagliato a scegliere il Pd. Detto peraltro a militanti e dirigenti iscritti al Pd molto prima della adesione di Elly Schlein. Ci si rallegra di chi arriva, non di chi parte".

La polveriera dem è visibile a occhio nudo, ma la Schlein se ne infischia: la frattura è colpa degli altri e non della sua agenda divisa tra il mondo arcobaleno e le solite bandierine. Nessun particolare interesse nemmeno nei confronti delle critiche arrivate dalla minoranza interna, tra i siluri di Bonaccini - "Pd piccolo e radicale" - e le profezie choc di Zingaretti ("con questa non prendiamo nemmeno il 17 per cento", ndr): "Abbiamo svolto un congresso dopo una sconfitta molto dura alle politiche dell'anno scorso. Molti ipotizzavano addirittura la morte del Pd, così non è stato". "Il cambiamento incontra sempre delle resistenze", ha rincarato la dose: "Se il Pd e il centrosinistra avessero fatto sempre bene in tutti questi anni, una come me non avrebbe mai vinto le primarie". L'obiettivo è quello di ritrovare un'identità chiara a partire da alcuni temi, tra giustizia sociale ed ecologia: "Credo che su questi temi si possa stare insieme anche quando in un partito ci sono diverse sensibilità al suo interno". Nonostante le buone premesse, i fatti non sorridono alla politica di Lugano: i sondaggi - a partire dalla supermedia firmata da Youtrend/Quorum per Agi - segnalano i dem in ribasso.

Nel corso del suo intervento, la Schlein ha colto la palla al balzo per sparare ad alzo zero contro il governo. Sul Pnrr "questo governo sta rischiando di perdere un'occasione storica per l'Italia per cui i governi precedenti si erano tanto battuti", il suo j'accuse, ribadendo la contrarietà piddina all'autonomia differenziata firmata Calderoli: "Vuole spaccare ulteriormente un paese che ha bisogno invece di essere ricucito nelle sue ferite". E il sogno è quello di un'ammucchiata tra le fila dell'opposizione nella speranza di erodere i consensi dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni: "La piattaforma che noi stiamo portando avanti sul lavoro chiaramente non si esaurisce sulla importante questione del salario minimo. Anche sulla lotta alla precarietà noi possiamo unire le forze con alcune delle altre opposizioni. Lo dobbiamo fare".

Qualche applauso in meno dalla platea della festa del Fatto a proposito del conflitto in Ucraina:"Non ho cambiato idea, da marzo dello scorso anno, quando è partita l'invasione criminale di Putin ai danni dell'Ucraina, ho capito che non avremmo potuto non sostenere, anche militarmente, quel popolo invaso, perché altrimenti non saremmo neppure qui a discutere".

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