La rilevazione della Confesercenti prospetta orizzonti catastrofici: "Il 2013 si avvia ad essere un anno terribile, ben peggiore del 2012: nel primo bimestre, solo nel settore della distribuzione commerciale, hanno chiuso i battenti circa 10.000 negozi, con un vistoso crollo (-50%) delle aperture di nuove attività commerciali. A Roma e Torino si registra il triste record di chiusure; il Sud e le Isole, a sorpresa, tengono più del Centro-Nord. Se il trend rimanesse invariato, a fine anno si registrerà la scomparsa di 60.000 negozi, con le ovvie conseguenze negative su economia e occupazione nel nostro Paese".
Ma entriamo nel merito, scandagliando la delicata situazione dello "stivale". Per quanto concerne l’articolazione geografica delle chiusure relative al primo bimestre 2013, i risultati peggiori si rilevano, come detto al centro-nord, che registra 7.885 chiusure a fronte di 2.054 aperture: saldo nettamente negativo. Sud e Isole resistono un pò di più, con 5.890 cessazioni e 1.938 nuove iscrizioni.
Il presente è nero: ogni giorno spariscono in media 167 imprese commerciali. È il dato peggiore degli ultimi 20 anni. E gli orizzonti che si prospettano non sembrano schiarirsi.
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