
La Consulta spalanca la porta alle famiglie monogenitoriali con una sentenza che apre spiragli imprevedibili. Secondo la Corte costituzionale anche le persone singole possono adottare minori stranieri in situazione di abbandono. Dopo 42 anni viene dichiarato incostituzionale l’articolo 29-bis, comma 1, della legge numero 184 del 1983 che prevede il divieto per le persone singole di adottare un minore straniero residente all’estero. Secondo la Corte questo articolo contrasta con gli articoli 2 e 117, primo comma, della Costituzione e con l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo perché secondo i giudici la disciplina attuale «comprime in modo sproporzionato l’interesse dell’aspirante genitore a rendersi disponibile rispetto a un istituto, qual è l’adozione, ispirato a un principio di solidarietà sociale a tutela del minore». Da qui la Consulta fa discendere l’interesse dei single a divenire genitori «nella libertà di autodeterminazione della persona e va tenuto in considerazione, insieme ai molteplici e primari interessi del minore, nel giudizio sulla non irragionevolezza e non sproporzione delle scelte operate dal legislatore».
Alla Consulta da qualche giorno è pendente anche un ricorso contro il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita (Pma) per le donne single, attualmente sancita dall’articolo 5 della legge 40 del 2004, che prevede che possano accedere a queste tecniche solo le coppie di sesso diverso, stabilmente conviventi o sposate. È presumibile che questo orientamento sulle adozioni possa aprire ai single anche la fecondazione assistita. Una decisione che, di fatto, darebbe il via libera a famiglie senza papà (o senza mamma), svuotando di significato i diritti della famiglia «come società naturale fondata sul matrimonio, ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare» previsti dall’articolo 20 della stessa Costituzione su cui la Corte dovrebbe vigilare.
La sentenza sdogana l'istituto, considerando solo l'aspetto solidaristico se rivolto a minori stranieri. Ma il pronunciamento potrebbe spalancare le porte anche alla fecondazione assistita per i single, distruggendo l'istituto della famiglia previsto dall'articolo 29 della Costituzione.
Senza contare che lo strumento dell'adozione di bambini stranieri - già in parte sdoganata con la stepchild
adoption - rischia di diventare la facile scorciatoia di chi vuole sfruttare la pratica dell'utero in affitto, disinnescando così la battaglia di questo esecutivo alla gestazione per altri come reato universale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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