Le contraddizioni sul riarmo dell'Anpi e di una certa sinistra

L'Anpi e l'estrema sinistra professano il disarmo dell'Ue, ma i partigiani e i sovietici che hanno sconfitto il nazifascismo lo hanno fatto impugnando le baionette...

Le contraddizioni sul riarmo dell'Anpi e di una certa sinistra
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Guerra o pace? La sinistra italiana appare sempre divisa sul tema del riarmo dell’Unione Europea e le contraddizioni sul tema sono state molto evidenti nella giornata di ieri.

In piazza del popolo ha sfilato la sinistra chiamata a raccolta dal giornalista di Repubblica Michele Serra e dai vip radical-chic che inneggiavano all’Unione Europea e al sostegno all’Ucraina. Ma con i dovuti distinguo. Tra tante bandiere dell’Ue, infatti, ne sono apparse tante altre della pace, sventolate da esponenti della Cgil, membri della Comunità di Sant’Egidio o di altre organizzazioni cattoliche o laiche pacifiste. Non tutti, insomma, sono entusiasti del piano di riarmo promosso da Ursula Von Der Leyen. Tra questi vi è anche il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo che, intercettato da ilGiornale.it nelle vicinanze del palco di piazza del Popolo, ha detto: “L’unica cosa positiva è che è una piazza per l’Europa. Dopo di che ci sono diverse idee di Europa. Noi come Anpi siamo per un'Europa della pace, del lavoro e, di conseguenza, per un’Europa libera e unità. Non può essere libera se è in guerra”. E, di fronte all’obiezione che i partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale erano armati eccome, ha sbottato stizzito: "Questa storia dei partigiani è una bufala colossale”. Pagliarulo ha poi precisato: “I partigiani si difendono con le armi solo alla fine della guerra, dal 1943 al 1945”. E ancora: “Il primo obiettivo dei partigiani era la pace e il secondo era il lavoro perciò lasciamo perdere paragoni storici che sono francamente campati in aria”. Secondo il presidente dell’Anpi “l’importante di quella esperienza è l’idea di far resistenza civile e pacifica contro ogni deviazione bellicistica dell’Unione Europea”. La Resistenza dei partigiani, però, anche se è durata solo un biennio, ha portato alla cattura e all’uccisione di Benito Mussolini e di Claretta Petacci, i cui corpi sono stati appesi a testa in giù a piazzale Loreto. Un’azione di guerra più che giustificata, ma impossibile da attuare con la semplice “resistenza civile”. Ecco, dunque, che l’ipocrisia della sinistra sulle armi piomba drammaticamente su piazza del Popolo.

Ma neppure piazza Barberini dove ha sfilato la sinistra antagonista di Potere al Popolo è esente da contraddizioni. Qui i manifestanti hanno bruciato le bandiere dell’Unione Europea e insultato Ursula Von Der Leyen, Giorgia Meloni e gli altri leader europei accusandoli di essere guerrafondai, ma tra loro vi era anche chi sventolava le bandiere della Vittoria sovietica contro il nazismo. Vittoria ottenuta anche in questo caso proprio con l'uso delle armi, non con il disarmo.

E, anche chi ha sfilato con le bandiere della Palestina è caduto in una grave contraddizione visto e considerando che il popolo palestinese non si difende proprio con i fiori. Anzi, quest’ultima terribile fase del lungo conflitto israelo-palestinese è scoppiata a seguito dell’attentato terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023.

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