Oltre 10mila firme in calce a un'Italia strisciata dal tricolore e impiccata al cappio della crisi economica e dell'incompetenza politica. Sul banco degli imputati sono finiti i due principali artefici del fallimento italiano, Mario Monti e Enrico Letta che anziché contrastare la crisi economica hanno fatto sprofondare il Paese in una recessione devastante. Da qui l'idea di intentare una vera e propria class action contro gli ultimi due governi accusandoli di "istigazione al suicidio". Imprenditori, disoccupati, cassaintegrati e neolaureati: negli ultimi due anni la lista dei disperati che, spinti dalla crisi, hanno deciso di farla finita togliendosi la vita è diventata sempre più lunga. La class action punta proprio a chiedere conto a Palazzo Chigi di tutte queste vite spezzate.
L'iniziativa, lanciata su Facebook nei giorni scorsi, ha sbito trovato l'adesione di oltre 10mila partecipano. Dopo il coordinamento del 9 dicembre che nonostante la sua spaccatura ai vertici va avanti nella battaglia, come ha annunciato nei giorni scorsi Affaritaliani, i cittadini si preparano a presentare un "esposto-querela" di massa. Esposto che, a partire da oggi, può essere scaricato, compilato e depositato in una qualsiasi stazione dei carabinieri.
L'accusa nei confronti delle istituzioni è chiara. Si tratta di "istigazione al suicidio" in riferimento all'articolo codice penale 580. Secondo i legali che puntano il dito contro Palazzo Chigi, a più riprese gli esecutivi che si sono avvicendati al governo sono colpevoli di non aver messo in campo misure efficaci per mettere i cittadini al riparo dalla crisi economica.
Dal momento che la politica non è stata in grado di istituire ammortizzatori in grado di aiutare le famiglie sull'orlo del lastrico.A questo punto non resta che stare a vedere se l'azione legale possa avere conseguenze dal punto di vista giuridico.
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