Sempre in prima linea quando si tratta di attaccare il governo guidato da Giorgia Meloni, Roberto Saviano non si è smentito nell'intervista rilasciata al Domani per promuovere il suo podcast su Giovanni Falcone: la solita colata di fango nei confronti del centrodestra e dei suoi leader, con accuse tanto astruse quanto strumentali. Uno dei cavalli di battaglia del partenopeo è l'immigrazione:"In realtà le dichiarazioni del governo sono quasi tutte spaventose, la conferenza stampa dopo Cutro è stata un orrore. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è riuscito a rimanere al suo posto nonostante si sia trasformato in una marionetta di Salvini, una delle figure più impresentabili della storia politica europea degli ultimi 50 anni". Il primo di una lunga serie di insulti.
Il fango di Saviano contro il governo
Tra migranti e sostituzione etnica, Saviano s'è reso protagonista del solito assalto contro il centrodestra. Nulla di nuovo all'orizzonte:"Questa destra populista è razzista, violentissima. Non sono in grado di avere una visione comune di paese in grado di poter costruire una sistema sociale più giusto. Meloni finge di parlare a Bruxelles la lingua dei liberali, in Italia continua a parlare la lingua del picchiatore quale lei è. Diritti lgbt violati, la difesa della famiglia tradizionale, che va ad attaccare qualsiasi altro tipo di forma d’amore". Lo scrittore ha inoltre definito pericoloso il "Dio patria famiglia" pronunciato da Meloni, un paradigma spaventoso:"Perché sta dicendo che vale solo il loro Dio, solo la loro idea di patria e solo la loro idea di famiglia. Mentre chi ha un’altra visione, non perseguita, non impedisce che un’altra possibilità sia realizzata. L’immigrazione è stato lo strumento principale di propaganda di questa destra, che non aveva niente, né identità né storia".
"I vertici Rai, il peggio possibile"
Insomma, attaccare il governo Meloni anche di fronte alla tragedia dell'alluvione in Emilia-Romagna non è bastato e, ad eccezione dell'immancabile auto-promozione, ha dedicato un'intera intervista a screditare l'esecutivo. Un altro punto toccato da Saviano è il presunto assalto alla Rai - questa la divertente teoria messa in campo dall'intervistatore - e il dolore per l'addio di Fazio è ancora piuttosto forte:"Cose già viste nel ventennio berlusconiano? Siamo molto oltre. All’epoca esisteva una forma di resistenza. Oggi no, vengono invitati nei talk i picchiatori dei giornali che non sono giornali ma sono squadristi. E non c’entra la democrazia: non è che se io ho una posizione anti razzista devo invitare il razzista, non è che se io sono storico dell’olocausto devo invitare il negazionista.
Il gioco delle contrapposizioni serve solo a far litigare e quindi a generare l’eccitazione dello stomaco e un residuale share". Saviano non ha dubbi, i vertici Rai scelti dal governo sono "il peggio possibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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